“Le stavamo dicendo addio, quando improvvisamente si è svegliata e ha detto queste sei parole” (2 / 2)

La piccola che vedete in questo scatto si chiama Abby Furco. La osservate, senza la chioma fluente che dovrebbe avere una bimba della sua età. Abby ha ben altro a cui pensare. Deve lottare, sin da quando aveva solo 4 anni, contro la leucemia. Una diagnosi terrificante, il cui nome fa paura anche semplicemente a pronunciarlo.

Eppure Abby, supportata dai suoi genitori, non si è mai abbattuta, nonostante i medici avessero posto sua madre e suo padre dinnanzi ad una tremenda prospettiva. La minore aveva solo il 20% di possibilità di sopravvivenza a causa del brutto male che si stava impossessando del suo corpo sempre più prepotentemente. “I medici ci spiegarono, più o meno, che sarebbe morta, c’erano poche speranze”. Queste le sconvolgenti parole della madre della bambina. Le prospettive di vita erano praticamente quasi nulle, a detta di coloro che avevano sempre seguito il suo quadro clinico. Nonostante questo, i genitori hanno fatto in modo da renderle più lieve la sofferenza, sino a quando il suo organismo avrebbe retto.

Abby è stata sottoposta ad un trapianto di midollo, a dei cicli di chemioterapia, sino ad aderire ad un progetto di medicina sperimentale, avendo sempre accanto due splendidi genitori che l’hanno inondata d’amore. ”C’erano momenti in cui non sapevamo se sarebbe sopravvissuta, ha avuto diverse infezioni che avrebbero potuto ucciderla. Tutto quello che potevamo fare era guardarla lottare e cercare di fare in modo che si sentisse amata”. Queste le parole commosse, struggenti, di una madre che ha paura costantemente di perdere la sua bambina.

A ottobre del 2013 uno spiraglio di luce; un anno bellissimo, di rinascita per la bambina che, terminati i trattamenti oncologici, ha potuto riprendere la scuola, lo sport, giocando a football, oltre che entrare negli scout. Un raggio di sole durato troppo poco perché a settembre 2014 il tumore si è ripresentato, in maniera ancora più forte, immobilizzandola, rendendola incapace di parlare. Dopo l’ennesimo trapianto di midollo a febbraio 2015, la situazione è ulteriormente peggiorata, compromettendo i tessuti e i reni. Secondo i medici le sarebbero rimaste solo 48 ore di vita.

I medici ci dissero che era ora di lasciarla andare, lei restava sveglia solo un’ora al giorno. Cominciammo a preparare le nostre figlie al fatto che avrebbero perso la sorellina”. Prosegue così il racconto della madre, che vide la sua bambina collocata in un reparto in cui vengono messi i pazienti cui non resta molto tempo da vivere. Ormai tutta la famiglia si era radunata per l”ultimo saluto ma il miracolo della vita, inaspettatamente, arrivò. Abby si è risvegliata, dicendo sei parole: “mi resta ancora tanto da vivere”. Era convinta di questo e tutt’oggi è viva, prende i farmaci due volte al giorno e la speranza è quella che possa farcela. A settembre 2021, la piccola ha compiuto 11 anni ed è stato un bellissimo compleanno. Non posso che augurarmi che continui a vivere a lungo. Un vero e proprio miracolo, quello del suo risveglio, cui i medici non sanno darsi una spiegazione plausibile.