L’annuncio choc dell’amata attrice: “Ho l’Hiv da bene 21 anni “ (2 / 2)

Elena, con un padre come Franz Di Cioccio, il batterista dei PFM, non poteva che ereditare da piccolissima la passione per la musica, lavorando, per qualche anno, dietro le quinte all’organizzazione di spettacoli e concerti live, ma ben presto passa davanti alle scene, alternando serate da dj a programmi televisivi come “Le Iene” e “Scorie”. La conduttrice ed inviata de Le Iene si è lasciata andare, inaspettatamente, ad un monologo davvero forte, in quanto, per la prima volta, pubblicamente, ha ammesso davanti a milioni di telespettatori, di essere sieropositiva. Parliamo di una diagnosi ricevuta più di 20 anni fa e che, per fortuna, grazie ai grossi  progressi della scienza, non  è più una sentenza di morte ma, dato  che c’è molta ignoranza in giro, è doveroso abbattere i muri dell’ignoranza e e dei pregiudizi, per far conoscere la realtà dei fatti.

Come riportato da Fanpage.it, di cui riporto alcuni stralci del monologo, Elena ha iniziato così: “Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva”, aggiungendo: “Ho l’Hiv, sono una di quelli con l’alone viola. Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. ‘E se contagi qualcuno?’, mi dicevo, ‘Non me lo perdonerei mai’. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta”.

Le sue parole sono un colpo al cuore perché Elena non ha dovuto solo essere sottoposta a terapia, ma si è trovata a fare i conti con un senso di vergogna forte, pur non avendo colpe: “Ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro, la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi. Così per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa”.

Fino a quanto la consapevolezza ha preso il sopravvento sulla vergogna e ha deciso di raccontarsi a 360 gradi, senza più remore, fino a quando le lacrime hanno preso comprensibilmente il sopravvento. Elena è una donna finalmente libera, dopo aver raccontato la sua storia, pur dovendo essere in trattamento per sempre, dal momento che la malattia si è cronicizzata. 

Nel 2012, quando ancora non aveva raccontato pubblicamente la sua storia, Elena Di Cioccio era stata testimonial di Progetto Donna, una campagna lanciata in occasione del 25esimo anniversario della Lila, la lega italiana contro la lotta all’Aids, volto a sensibilizzare le donne sui modi per prevenire o curare l’infezione da HIV. Un racconto, quello di Elena Di Cioccio, che vuole abbattere i pregiudizi, dal momento che molti casi si verificano all’interno di coppie stabili, in quanto basta che per una volta il compagno sia andato con un’altra donna, e il danno è fatto”. Nell’intervista, quella trasmessa nella stessa puntata, ha infine rivolto un sentito appello alle donne: “Il profilattico esiste, è un modo per difendersi, è facile da trovare, perché non usarlo? Noi donne dobbiamo chiederlo sempre. Perché siamo molto più esposte al rischio di quanto non lo siano gli uomini”.