Lando Buzzanca, il triste annuncio è appena arrivato dal figlio: “Papà non c’è più..” (2 / 2)

Il medico Fulvio Tomaselli, che si è occupato dell’attore, ha dichiarato via social: “Oggi di Lando Buzzanca resta un 10% di quello che era. In tutti i sensi. Era alto 1 metro e 87 centimetri e pesava 83 chili. Fino al 2021 aveva un fisico perfetto, al di là della sua arguzia e della sua simpatia. Oggi è un uomo rattrappito, emaciato, gli manca un dente e peserà sì e no 50 chili. Una sua gamba è quanto il mio braccio”. 

Sulle dichiarazioni del medico si è espresso il Massimiliano che vuol presentare una denuncia querela alla procura e all’Ordine dei medici contro Tomaselli che avrebbe violato il diritto alla privacy, parlando e sparlando delle condizioni del padre. Buzzanca è finito in una Rsa per decisione dell’amministrazione di sostegno, dopo la caduta in casa, e dopo le dimissioni dal Santo Spirito e dal Santa Lucia. Nel giorno del trasferimento, Massimiliano, per un terribile scherzo del destino, ebbe un grave incidente stradale, fratturandosi 8 costole e un pneumotorace, riuscendo a rivedere il padre quando era già in Rsa.

Le condizioni di salute di Lando sono andate gradualmente peggiorando. Già nel 2016, quando partecipò a Ballando con le stelle, girava con un bigliettino in tasca con su scritto nome, cognome, indirizzo di casa e numero del figlio. Con la caduta del 2021, ha perso lucidità, ha iniziato a non riconoscere più nessuno, a parlare per lallazione.

Buzzanca ha una demenza senile grave. Il figlio Massimiliano ha spiegato:” Papà c’è ancora, ma la sua testa non c’è più. E per questo ho dei sensi di colpa fortissimi: continuo a chiedermi se non avessi potuto accorgermi prima di quello che gli stava accadendo, se non avessi potuto fare di più. E il solo pensiero di essere accusato di fargli del male mi fa una grande rabbia… Anche perché è una persona e una personalità talmente immensa che non si può pensare che dietro ci sia un complotto e che passi inosservato”.

Dopo il ricovero lo aspetta il percorso in una struttura riabilitativa. Il figlio Massimiliano, con parole molto commoventi, da cui traspare tutto l’immenso amore nei confronti del padre e la preoccupazione per il suo stato di salute, ha chiosato:Pagherei perché mi riconoscesse e mi chiamasse ancora una volta Massimiliano. Lui non ha mai abbreviato il mio nome, mi ha sempre chiamato Massimiliano. Cosa mi direbbe? Professionalmente mi farebbe i complimenti per il mio percorso. Personalmente mi pregherebbe: “Se mi vedi senza dignità, lasciami andare”.