L’amica di Liliana Resinovich vuota il sacco e confessa (2 / 2)

Il caso di Liliana Resinovich, affrontato ancora una volta da Quarto Grado, continua a sollevare interrogativi sul responsabile. La donna è scomparsa il 14 dicembre 2021 ed è stata ritrovata priva di vita a gennaio 2022 in un bosco a Trieste, avvolta in sacchi di plastica.

Le conclusioni del secondo esame autoptico rafforzano l’ipotesi del delitto. Gabriella ha criticato il trattamento riservato al corpo di Liliana, descrivendo dettagli inquietanti come le lesioni e il modo in cui è stata ritrovata. Sostiene che Liliana sia stata colta di sorpresa da una persona conosciuta e che tutto si sia consumato nel rione in cui viveva.

La sua amica Gabriella Micheli punta il dito contro il marito, Sebastiano Visintin, e sottolinea le sue presunte contraddizioni, ribadendo che Liliana non si sarebbe tolta la vita, ma sarebbe stata vittima di un’aggressione. Secondo Micheli, la dinamica del delitto è stata tremenda: Liliana sarebbe stata prima colpita, poi soffocata, e infine trattata come un oggetto da nascondere.

L’amica evidenzia il trattamento disumano, sottolineando che la donna è stata probabilmente congelata e successivamente spostata nel luogo del ritrovamento. Gabriella si chiede chi possa aver compiuto un atto così crudele, accusando una presunta “banda di balordi” di aver denigrato e umiliato Liliana. Solleva dubbi sulla possibilità che una sola persona possa aver orchestrato un crimine così complesso, chiedendo giustizia per la sua amica.

Vedere una donna, una mia amica, nei sacchi dell’immondizia… -dice la donna- Io dico la verità, vorrei che venga presa questa banda dei balordi, che l’ho definita così, una banda di balordi disorganizzati e che venga fatta giustizia per Lily. Lei è stata portata via, poi riportata, tenuta al freddo, congelata, sgelata, poi lavarla, vestirla, cambiarla… una persona sola? Un po’ pochino”.  Il caso rimane aperto e intricato, con le accuse che si alternano e pochi punti fermi. La ricerca della verità è ancora in corso, mentre la famiglia e gli amici continuano a chiedere giustizia per Liliana Resinovich.