Il vaiolo delle scimmie, che conta 1700 casi in un solo giorno, ha toccato il record di diagnosi e lo stesso direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, rendendosi conto della gravità della situazione, ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (Pheic). Ecco cosa sta accadendo.
L’importanza di tenere sotto controllo il virus e la necessità di una strategia condivisa incontrano l’opinione di moltissimi esperti. Intanto, avvalendosi di Facebook, Bassetti ha dichiarato: “I dati epidemiologici dicono che i casi riguardano prioritariamente una popolazione abbastanza ristretta: maschi, tra i 20 e i 40 anni, che si sono contagiati preferenzialmente per via sessuale o per contatto diretto. E’ urgente raccomandare la vaccinazione e altri provvedimenti preventivi a queste persone”.
Su Twitter, invece, il noto infettivologo, commentando un post dell’ex capo dell’americana Food and Drug Administration, Scott Gottlieb, ha condiviso a pieno il suo pensiero. Gottlieb è dell’ottica che se abbiamo permesso al vaiolo delle scimmie di diventare un virus endemico negli Stati Uniti, scenario sempre più possibile, sarà uno dei più sfortunati fallimenti di salute pubblica degli ultimi tempi. Bassetti, concordando con lui, ha scritto che negli Stati Uniti, come in Italia, l’igiene pubblica ha fallito sul vaiolo delle scimmie perché era troppo intenta a far sì che il Covid-19 non diventasse quello che nella realtà è diventato.
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Se il nome “vaiolo delle scimmie” può far pensare a qualcosa di distante da noi, che non ci tange più di tanto, in realtà la cosa non va presa sottogamba e occorre, secondo Bassetti, una campagna vaccinale indirizzata a giovani maschi, per non correre il rischio di trovarsi a settembre con decine di migliaia di casi diagnosticati e altrettanti sotto traccia.
In attesa di un vaccino specifico, si potrebbe estendere il vaccino per il vaiolo umano, dice l’infettivologo, indirizzato a giovani, prettamente maschi, che si contagiano attraverso rapporti omo/bisessuali e più raramente eterosessuali. La malattia in questione non è per niente semplice e lo dimostrano sia i decessi che le lesioni invalidanti che provoca, quindi occorre massima attenzione, senza mai sottovalutarla, anzi tenendo il virus sempre sotto controllo.