La sedentarietà, è stata definita ” la patologia del 21esimo secolo” e in effetti, molte patologie e sindromi attuali, un tempo non erano così diffuse. Lo stare troppo tempo seduti, magari al pc ,per motivi lavorativi, senza far movimento fisico, comporta il rischio di contrarre patologie cardiovascolari ma anche insonnia, demenza, depressione, ansia e disturbi mentali.
E non è tutto, in quanto lo stile di vita sedentario è associato ad un rischio maggiore di neoplasie ormono-dipendenti, come quelle che colpiscono seno e utero ma anche esofago, colon, ovaio, tiroide, fegato, pancreas . Anche l’aumento di diabete di tipo 2 tra i giovani è legato alla maggiore sedentarietà. Il dottor Andrea Coco, specialista in nutrizione clinica, in un’interessante intervista a Il Fatto quotidiano, ci dice che altre conseguenze dell’inattività sono mal di schiena, rigidità delle spalle e del collo, e ancora la sindrome del sedere deceduto.
Ma in cosa consiste? Chi ne è colpito, lamenta un senso di intorpidimento ai glutei e prosegue con un fastidio consistente, inizialmente localizzato ai glutei ma poi esteso a bacino, ginocchia e piedi. Come contrastarla? Col movimento che, persino nei casi di fastidio cronico, sortisce il suo effetto.
Il dottor Coco ha rimarcato l’importanza dell’esercizio aerobico ed anaerobico, sia fondamentale per ridurre l’infiammazione e la sensibilità al dolore, rinforzando la muscolatura. La produzione di dopamina e serotonina aumenta naturalmente con il movimento, riducendo dunque i fastidi di questa sindrome del sedere deceduto, anche nei casi più severi.
Il dottor Coco ha fornito ulteriori preziosi consigli per contrastare i rischi della sedentarietà. Occorre camminare, effettuare sollevamenti di pesi leggeri, anche domestici, praticando questo con costanza, preferibilmente facendosi seguire, almeno nelle fasi iniziali, da un professionista del movimento.