Storie agghiaccianti, di quelle che non vorremmo lontanamente sentire ma che, per dovere di cronaca, dobbiamo comunicare, con la speranza di fermare una strage che non accenna a diminuire.
Siamo ormai giunti al 2023, con tutti i buoni propositi di un anno migliore, eppure, sul fronte della cronaca nera efferata, le notizie continuano ad arrivare, lasciandoci sgomenti, increduli, letteralmente senza parole.
Non che negli anni precedenti sia andata meglio, considerando gli omicidi all’ordine del giorno, anche per legittima difesa e le diatribe che sono esplose sui social in relazione a questo.
Dinnanzi a chi usa un’arma per legittima difesa e spara il suo aggressore, ad esempio, ci si chiede, spesso, se tale atto fosse necessario. In particolare, un caso avvenuto tempo fa negli Usa ha innescato un fortissimo clamore mediatico.
Come in genere avviene, il popolo del web si è diviso in due: da un lato chi si è schierato a favore di colui ha fatto esplodere il corpo, dall’altro coloro che hanno preso le difese della vittima. Ma vediamo in dettaglio a cosa mi riferisco.