Il caso di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, ha subito significativi sviluppi nel 2025. Una recente perizia condotta dall’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo ha concluso che Liliana è deceduta per asfissia meccanica indotta da terzi, escludendo l’ipotesi iniziale del gesto volontario.
La perizia ha anche rilevato la presenza di peli appartenenti a terzi sui sacchetti e sugli indumenti della donna, suggerendo la necessità di ulteriori indagini genetiche per identificare eventuali responsabili. Lo zoologo Nicola Bressi, incaricato dalla famiglia Resinovich, ha osservato che il corpo si trovava in una zona frequentata da fauna selvatica come cinghiali e volpi.
Secondo Bressi, è improbabile che il corpo sia rimasto nel bosco per venti giorni senza essere alterato dagli animali, suggerendo che il corpo sia stato collocato nel luogo del ritrovamento solo poco prima della sua scoperta. Nel maggio 2025, la Procura di Trieste ha formalmente accusato il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, di averla aggredita e soffocata nel parco dell’ex ospedale psichiatrico il giorno della sua scomparsa.
Visintin ha mantenuto un profilo basso, evitando dichiarazioni pubbliche e affidandosi ai suoi legali, Alice e Paolo Bevilacqua. La difesa ha espresso sorpresa per la specificità delle accuse e ha richiesto ulteriori accertamenti medico-legali e genetici.
Negli ultimi giorni, Sebastiano Visintin sembra essere scomparso totalmente nel nulla. Solitamente molto presente davanti ai microfoni dei giornalisti e in televisione, la sua assenza ha fatto allarmare tutti. Gli ultimi aggiornamenti sono di questi minuti: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.