La vip della tv ha mentito a tutti: "Non è vero che è malata…" (2 / 2)

Pur di diventare sceneggiatrice di Grey’s Anatomy, Elisabeth Finch ha raccontato una marea di menzogne che passato dalla neoplasia, ai lutti, passando per tante altre disgrazie. E’ riuscita nel suo intento, diventando sceneggiatrice (ormai ex) della celebre serie tv fino a diventarne anche co-produttrice esecutiva.

Elisabeth Finch è una famosa autrice televisiva che ha lavorato per serie TV di successo come True Blood e The Vampire Diaries, sino ad entrare a far parte, nel 2014,  del team di  Grey’s Anatomy.

In poco tempo,  ha toccato il cuore di milioni di telespettatori, muovendo a compassione nel descrivere quello che, a suo dire, aveva subito .Ha parlato di   abusi sessuali ricevuti da piccola dal fratello, di molestie sul luogo di lavoro, di una rara forma di neoplasia alle ossa, con la quale, a suo dire, faceva i conti dal  2012. Ma non è tutto, al momento che aveva anche parlato della finta chemioterapia per sconfiggere il  brutto male che  poi, l’aveva costretta ad abortire, a perdere un rene e a subire un importante intervento alla gamba.

Tantissime menzogne, una dietro l’altra, l’hanno portata ad avere una carriera pazzesca, strepitosa sino quanto la Finch inizia a faticare a trovare espedienti per continuare a ingannare pubblico e addetti ai lavori. Intuendo che poteva essere licenziata, è arrivata a inventarsi finti trattamenti chemioterapici, con tanto di rasatura della testa.

Per rendere verosimile la sua vicenda, arriva a farsi ricoverare realmente in una clinica per il disturbo post-traumatico (inesistente), incontrando Jennifer Beyer, madre di cinque figli, della quale si innamora. Proprio la Beyer, scoprendo le infinite menzogne della sceneggiatrice, arriva a chiamare la Disney e la casa di produzione della serie, Shondaland, raccontando tutta la verita e facendo scattare  un’indagine interna. Finch è stata licenziata dalla produzione nel 2022, dopo aver scritto 13 episodi e averne coprodotti 172. Ormai smascherata, si è limitata a scrivere un post di scuse, come se nulla di grave fosse accaduto: “Mi spiace sono parole minuscole rispetto a quanto ho fatto, eppure sono le più sincere”.