Leopoldo Mastelloni sta attraversando un bruttissimo periodo. L’attore non riesce a vedere che buio nel suo futuro, essendo rimasto senza soldi. Ha deciso di parlarne in una toccante intervista, rilasciata al Giornale, abbandonandosi ad un toccante sfogo con Hoara Borselli. Le sue sono riflessioni profonde, di quelle che lasciano il segno. Mastelloni ha esordito dicendo che non esiste più il mondo artistico e che” Tutto quello che è al di fuori della pizza margherita non ha più nessun peso. La nostra società si fonda sull’idea di assistenza sociale. Questa assistenza sulla carta esiste, però non viene applicata. Trionfa l’indifferenza sociale. Non viene presa in considerazione la vita di chi vuole proseguire la vita. Cioè: o muori il giorno della pensione o non esisti più”.
Mastelloni, seppur raramente, viene chiamato in tv, dicendo che lo usano come folklore e questo lo logora. Un tempo faceva l’attore e l’autore, professioni di cui era fiero e orgoglioso, mentre ora si sente un fantasma, chiamato come ospite solo di rado… cosa che lui accetta, solo per far vedere che è ancora vivo. Ma veniamo ad un argomento davvero molto delicato, quello pensionistico.
Leopoldo Mastelloni percepisce una pensione di 1200 euro al mese, che finiscono in pochissimo. Proprio su questo, ha dichiarato al Giornale: ” Togli il quinto per i debiti, restano meno di 1000 euro al mese. Ci devo pagare affitto e bollette: cosa avanza? Ho fatto richiesta per il sostegno della legge Bacchelli: respinta. Non sono riconosciuto come attore di chiara fama”.
Leopoldo ha aggiunto : “Ho sempre investito tutto nel teatro. Frequentavo i migliori attori d’Italia, e i registi, e ho fatto anche il giornalista, perché io so scrivere molto bene. Ma soldi pochi”. Parole forti, di sfogo, quelle dell’attore, ma anche molto toccanti. Ha detto di pensare spesso al decesso e al gesto estremo. Gli balena l’idea di togliersi la vita ma viene placata dal suo cattolicesimo di fondo, dalla voglia di non dare fastidio alle sorelle e a Carlo, suo fratello magistrato, col quale ha un legame di stima reciproca, seppur non ravvicinata.
Mastelloni ha chiosato dicendo che i tre quarti dei suoi amici sono deceduti, come Fellini, Mastroianni, Bice Valori, Suso D’Amico, mentre Renato Zero “è la conseguenza di Mastelloni. Un Mastelloni vulgaris”. Ovviamente è una riflessione profonda e ironica anche questa, sulla caducità della vite e sull’autenticità delle amicizie vere, che durano in eterno, oltre la dipartita.