La storia della ragazza messa incinta dal padre trova la sua giustizia (2 / 2)

Dopo anni di violenze e abusi sui minori loro affidati, finalmente il Tribunale dei Minori ha deciso di togliere loro la custodia. Davvero troppo tardi, considerando che gli affidi siano proseguiti anche dopo le condanne pesanti in tutti i gradi giudizio per le violenze perpretate ai danni di Silvia.

Aveva solo 17 anni la giovane quando, ai primi anni 2000, fu affidata a questa coppa. Dalle violenze di natura sessuale che fu costretta a subire, Silvia divenne madre di un bambino nel 2002. Quando rimase incita, i suoi genitori affidatari tentarono in tutti i modi di indurla ad abortire, definendo persino il bambino nel suo grembo come “un abominio della natura“.

Non è tutto, perchè all’opposizione della ragazza all’aborto, i due orchi la punirono cucendole i genitali in occasione di quei riti satanici alla quale era sottoposta la povera Silvia. Per troppo tempo queste denunce di violenze a sfondo satanista sono state archiviate dalla Procura di Milano, solo ora il tutto è stato perfettamente riconosciuto come definitivamente accertato.

Solo ora, in seguito all’emissione delle misure cautelari cautelari di obbligo di dimora e divieto di avvicinamento, il Tribunale dei minori ha revocato d’urgenza il collocamento di due gemelli affidati dai servizi sociali ai due coniugi.

Una magra consolazione per chi ha dovuto patire per anni le violenze di questa famiglia. L’avvocato di Silvia, Massimo Rossi, ha dichiarato all’Agi che la Procura di Genova e il Csm valuteranno ora se, come si pensa, ci siano state gravi omissioni da parte dei magistrati di Siena che si occuparono della vicenda “archiviando le denunce della mia assistita”. A proposito, invece, della povera Silvia ha dichiarato con amarezza: “La sua vita è stata rovinata e nessun risarcimento può restituirle la serenità ma vogliamo andare fino in fondo”.