Durante la quarta udienza del processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, la sorella Chiara ha testimoniato di fronte alla Corte d’Assise di Milano. In particolare, ha raccontato dei suoi tentativi di dissuadere Giulia dal vivere con Alessandro Impagnatiello, definito “l’imputato”, poiché secondo lei si conoscevano ancora da troppo poco.
Tuttavia, Chiara è sempre stata al fianco di Giulia, soprattutto quando ha scoperto di essere incinta, portando avanti la gravidanza nonostante le difficoltà. La sorella ha rivelato anche come è stato effettivamente scoperto il tradimento del fidanzato.
Si era servita a tale scopo di un tracker delle cuffiette dello smartphone dell’imputato, che mostrava i suoi movimenti a Milano dopo l’uscita dal lavoro. Una scoperta che aveva gettato Giulia nella disperazione più totale, fino a renderla determinata ad abortire.
Nonostante i tentativi di sua sorella di trovare una clinica che accelerasse i tempi, il termine legale per l’aborto era superato, e Giulia ha deciso di tenere il bambino e di lasciare Impagnatiello. La testimonianza di Chiara ha toccato anche i momenti successivi alla scomparsa di Giulia, quando ha ricevuto messaggi preoccupanti da amiche e dalla nuova fidanzata di Impagnatiello.
Ha raccontato dei suoi tentativi di contattare Impagnatiello per scoprire dove fosse Giulia, e della sua decisione di contattare i media e avviare ricerche quando non ha ottenuto risposte rassicuranti. Infine, Chiara ha condiviso il dispiacere della sua famiglia per la perdita di Giulia e le difficoltà nel cercare di andare avanti. “Ci facciamo forza, siamo uniti più di prima, siamo noi che dobbiamo andare avanti, siamo noi che dobbiamo accettare che lei non ci sarà, non ci saranno altre feste“, ha concluso la sorella di Giulia.