Il maresciallo Enrico Pesenti del nucleo operativo dei carabinieri di Aosta che ha effettuato le riprese filmate nella villetta dove venne fatto fuori il piccolo Samuele, che è stata al centro di un lungo contenzioso legale, non direttamente legato al delitto del piccolo Samuele ma alle spese legali sostenute dalla Franzoni. Pesenti ha sostenuto che il pigiama di Anna Maria , al momento del sopralluogo dei carabinieri nella villetta di Cogne si trovava sul letto e non per terra.
Pesenti ha effettuato le riprese filmate nella villetta dove il piccolo Samuele venne ucciso. Ascoltato in Tribunale a Torino, durante la seconda udienza del processo d’Appello ad Anna Maria Franzoni, ha sottolineato di aver filmato la stanza senza toccare nulla dell’ambiente circostante e ha risposto in merito al pigiama a seguito di una precisa richiesta fatta dal procuratore generale Vittorio Corsi.
Riguardo ai circa 12 tagli del video, il maresciallo Pesenti ha spiegato: «Non ritengo di aver fatto le riprese in un’unica sequenza e quindi è possibile che io mi sia fermato stoppando la viadeocamera».
Dopo Pesenti, è stato ascoltato l’appuntato scelto Marco Piras che insieme al collega la mattina del 30 gennaio 2002 si è recato nella villetta di Cogne ed ha scattato un centinaio di foto.
Piras ha spiegato: «La cassetta con le riprese integraliè stata sovrascritta perchè all’epoca avevamo problemi di fondi quindi una volta che il Vhs della telecamera veniva riversato, la cassetta veniva riutilizzata».Questa sua dichiarazione è stata confermata da un terzo testimone, il maresciallo Enrico Marrari, che ha riferito di essere arrivato solo nel pomeriggio del 30 gennaio 2002 sul luogo del delitto quando cioè era stata sequestrata la casa.