Un servizio incentrato sulla carne di squalo, quello che Striscia la Notizia ha portato nelle case e sotto gli occhi di milioni di italiani. Trattandosi di un animale a rischio estinzione, si mira a salvaguardarlo, nonostante in tanti continuino a pescarlo e commercializzarlo.
Nel corso del servizio, è stato interpellato il documentarista Marco Spinelli che si lasciato andare ad una confessione tremenda. Queste le sue esternazioni, in piena diretta tv: “Se andiamo al ristorante e troviamo un trancio di verdesca o se andiamo al supermercato e compriamo un trancio di palombo noi in realtà stiamo mangiando squalo“.
A dar manforte a Marco ci ha pensato il fratello Andrea, affermato biologo marino, che ha fatto l’esempio del “fish and chips”, largamente consumato in Inghilterra, dicendo: “È costituito da carne di squalo, prima si utilizzava un particolare tipo di merluzzo ora pescato sempre meno“.
I due fratelli, proprio per distogliere dalla pratica della pesca e del commercio di carne di squalo, animale in estinzione, hanno messo a punto un’inchiesta-documentario, dal titolo “Squalo predato”, dispensando preziosi consigli per i consumatori, in modo da che prestino attenzione ai nomi.
I due esperti hanno dichiarato: “Si trova sotto nomi commerciali di diverso tipo, possono essere: palombo, verdesca, gattuccio, vitello di mare, smeriglio”. L’invito è quello di stare bene accorti su quello che mettiamo nel carrello e portiamo sulle nostre tavole. Grazie a Striscia la Notizia, da anni, riceviamo contezza di casi davvero sconcertanti, proprio come questo, avendo la possibilità di evitare di comprare la carne di squalo. A volte basterebbe un’informazione così dettagliata, per non incappare in errori, non credete?!