La fine di un’epoca, l’Italia dice addio al suo grande attore (2 / 2)

Nato a Roma nel 1946, il mondo del teatro deve dire addio a Roberto Sturno, grande attore italiano conosciuto da tutti per le sue interpretazioni più celebri. Il noto attore di teatro si è spento nella sua casa di Tagliacozzo, in Abruzzo  Ha interpretato ruoli e personaggi sempre diversi, trovando continuamente gli stimoli dalle sue stesse ambizioni; una prerogativa propria solo dei grandi talenti e dei grandi personaggi.

Ha fatto il suo debutto in teatro in “Macbeth” nel 1971, per poi farsi conoscere nei ruoli più disparati: da Shakespeare a Goldoni, per passare ad interpretazioni come “Variazioni enigmatiche” di Schmitt, “Delitto e castigo” e “Finale di partita”.

Nel corso della sua carriera ha collaborato con le maggiori compagnie teatrali: tra le tante spiccano Besson, Enriquez, Ronconi, Trionfo, Marcucci, più avanti con Bolognini, De Monticelli, Però, Sciaccaluga, Garella.

Tuttavia ad essere ricordata è soprattutto la sua collaborazione con Glauco Mari, avviata nel 1981 e consolidatasi nel 2005 con la creazione della compagnia Mauri-Sturno, un vero e proprio punto di riferimento assoluto nel panorama teatrale.

Per Roberto Sturno non ci sarà alcuna cerimonia funebre, la famiglia ha chiesto funerali rigorosamente privati. Il noto attore lascia la moglie Stefania Micheli e i due figli Vanja e Mirò. A ricordare in queste ore il compianto attore ci ha pensato in queste ore Mauro Boninfante con delle parole molto toccanti e significative: “Al teatro italiano mancherà la sua straordinaria presenza scenica, il suo talento, la sua voce profonda. Al pubblico mancherà il suo sorriso durante gli applausi mentre in segno di gratitudine alzava le braccia assieme a quelle dell’altra sua metà artistica”.