
Il dibattito sul loro futuro, infatti, ha fatto il giro d’Italia, scatenando una reazione popolare di immensa portata. Mentre la Procura dei minori lavora sulla valutazione finale, migliaia di persone hanno deciso di schierarsi apertamente a fianco della famiglia. Il gesto più eloquente è stato un’impressionante raccolta firme: sono oltre 7mila le sottoscrizioni totalizzate da una petizione che chiede di rispettare la loro particolare esistenza.
Sul banco della difesa, il legale della famiglia è stato categorico. Ha ribadito con forza che in questa vicenda “non c’è alcun disagio né alcuna forma di violenza”. Si tratta, al contrario, di “una scelta di vita chiara, orientata a preservare il rapporto tra uomo e natura”.
Nonostante le proteste e il sostegno popolare che animano la comunità di Palmoli, il peso del futuro ricade ora sulla Procura dei minori dell’Aquila. È qui, negli uffici abruzzesi, che si sta decidendo il destino del nucleo familiare.

Nelle prossime ore, la Procura pronuncerà il suo verdetto definitivo sulla delicata questione della potestà. Per la famiglia nel bosco, l’attesa è l’unica legge che conta.
Nel frattempo, l’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, intende presentare nuove testimonianze a sostegno dei genitori, ormai conosciuti da tutti come “la famiglia nel bosco”. “Non c’è alcun disagio né alcuna forma di violenza – ha ribadito il legale – ma una scelta di vita chiara, orientata a preservare il rapporto tra uomo e natura”.
Vedremo che cosa si deciderà fatto sta che la situazione è davvero molto importante e che si aspetta la decisione defintiva da parte delle autorità quacosa di davvero molto importante.