Amatissimo in tutto il mondo, acclamato dai fedeli, Papa Francesco, che ha scelto di chiamarsi come San Francesco d’Assisi, e questo non è assolutamente un caso per chi conosce la storia ecclesiastica, è il 266esimo pontefice, il primo sudamericano.
Dal giorno della fumata bianca, quella che decretò la nomina a Pontefice di Bergoglio, la gioia dei fedeli fu enorme, tra le grida implacabili di felicità nel vederlo affacciarsi per la prima volta per il saluto e per la benedizione.
Estrema semplicità, umiltà, empatia, apertura al dialogo, volto rassicurante specie un questi momenti di crisi, attenzione agli emarginati, ai poveri, agli indifesi, in un’ottica di accoglienza e integrazione, sono tra le linee guida di questo grande Pontefice.
Un Papa che non smette mai di invocare la pace, la fine delle atrocità in corso tra Russia e Ucraina, a nome della conciliazione, di un ‘armonia ritrovata, quella per cui ha sempre lottato e che sempre ricercherà.
“Un umile tra gli umili”, così è stato sempre definito, il primo pontefice gesuita, appassionato di calcio, tifoso del San Lorenzo, amante del tango, da buon argentino.