Kate e William, la notizia è ufficiale: cosa faranno con i figli (2 / 2)

Questo è un anno complesso per la Royal Family, non si sa se secondo o primo rispetto a quello che la stessa compianta regina Elisabetta II,  nell’ambito di un discorso pronunciato a Guildhall, qualche mese dopo il quarantesimo anniversario della sua ascesa al trono, definì anno orribile, ossia il peggiore della sua storia.

Il re Carlo è alle prese con la neoplasia, la cui diagnosi è giunta pochissimo tempo dopo la  sua salita al trono e in questo clima tesissimo, come delle corde di violino, i tabloid e la stampa tutta,  sono concentrati sul destino dei tre figli di William e Kate, pronipoti del re. 

Sappiamo tutti che sono minori, in quanto il primogenito George ha solo 10 anni, seguito a ruota da  Charlotte,  di due anni più piccola,   e dal terzogenito Louis, 5 anni. Trattandosi di bambini, i loro genitori hanno preso una decisione molto importante che non poteva, peraltro, passare inosservata alla stampa.

A comunicarcela è  l’esperta reale, Jennie Bond che, in una lunga e interessante intervista rilasciata al prestigioso Mirror, ha dichiarato: “William e Kate lo sanno e sono consapevoli delle questioni reali. Infatti hanno già dimostrato di avere un atteggiamento diverso nell’educazione figli. Sono sicura che faranno di tutto per far sentire Charlotte e Louis speciali, amati e apprezzati come George”, facendo questa osservazione: “Suppongo che incoraggeranno Louis a esplorare la vita al di fuori della famiglia reale, come per esempio l’esercito oppure il mondo della beneficenza o qualsiasi cosa lui possa trovare attraente una volta terminati gli studi”.

L’esperta ha aggiunto:  “Faranno il possibile per motivare Louis ad andare all’università. Kate e William cercheranno di dare valore alla vita di Louis al di là della sua posizione reale in linea di successione”, per poi chiosare:  Il principe William e la principessa educheranno i loro figli affinché capiscano che avere empatia con gli altri non è solo una questione legata alla gentilezza, ma è anche gratificante”.