
Mentre tutti si chiedono che fine abbia fatto Kataleya Alvarez, sui social è comparso un commento davvero agghiacciante che ha seminato il panico e lo sconcerto da tutti coloro che stanno seguendo il giallo della bimba scomparsa da Firenze. Poche parole ma davvero forti: “Kata è con me, siamo in Germania”.
La piccola si troverebbe in Germania, secondo un utente che ha commentato la diretta video su Facebook della manifestazione che si è tenuta ieri, giovedì 15 giugno, in piazza Duomo, a Firenze, per chiedere la liberazione di Kata. Il messaggio proseguiva con “Se hai bisogno scrivimi”, come specificato da un portavoce della comunità peruviana che stava filmando l’iniziativa. Tutto ad un tratto, però, il commento che aveva riacceso le speranze dei genitori della bimba scomparsa, è stato cancellato.
Secondo i genitori di Kata, ,a loro bambina è stata rapita, anche se al vaglio degli inquirenti, tutte le piste sono ancora aperte. Le loro indagini sembrano aver imboccato una corsia preferenziale, ovvero quella della faida interna all’ex hotel occupato che vedrebbe contrapposte tre fazioni: due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia di Kata, e una di romeni. Una faida che s’inserirebbe nell’ambito di un racket che prevedrebbe il pagamento di un prezzo tra gli 800 e 1.500 euro per un alloggio nella struttura.

In procura, a detta di molti addetti ai lavori, stanno accadendo cose sospette. I genitori di Kata sono stati sentiti di nuovo, separatamente, prima il padre, Miguel Angel Ramon Chicllo Romero, ascoltato per due ore, mentre, in serata, anche Kathrina Alvarez, madre della piccola, sentita per un’ora; entrambi interrogati dal sostituto procuratore Christine von Borries .
Dalla stampa si apprende che i genitori di Kata, dopo la testimonianza, sono stati fatti pernottare in un’altra struttura, forse per paura che possano subire ritorsioni. Una volta usciti, entrambi hanno detto: “Aiutateci a ritrovare nostra figlia, non smettiamo di ripeterlo. Ci sentiamo confusi, frastornati. Aiutateci, l’hanno rapita, è stato pianificato tutto”. Sappiamo anche che l’avvocato della mamma della piccola Kata ha rinunciato all’incarico, fornendo questa motivazione: “Le reiterate interferenze esterne, subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato, mi hanno suggerito di rinunciare all’incarico professionale tant’è che già nel primo pomeriggio ho invitato la mamma a nominare altro difensore”. Il giallo di Kata è tutt’altro che risolto.