Del destino dei bianconeri si sa ben poco. Rimane tutto avvolto dal mistero, sia nel rettangolo di gioco, dove dovrà affrontare ancora 2 partite decisive, che nelle aule di tribunale. I 10 punti di penalizzazione comminati in queste ore potrebbero essere ben poca roba rispetto alle sentenze che dovrebbero ancora arrivare.
Ciò che si temeva di più si è purtroppo verificato. E’ stato tutto rimesso in discussione dalle aule di tribunale, piuttosto che dal rettangolo di gioco. La tensione in casa Juventus è ancora alta, lo dimostra il disappunto di Allegri rispetto alle parole del portiere Szczesny, che si era lamentato della seconda stagione consecutiva senza trofei.
Intanto il prossimo 15 giugno è stata fissata l’udienza del secondo filone di indagine a carico dei bianconeri, quello della manovra stipendi. Si vocifera da tempo che la vera stangata potrebbe arrivare proprio questa indagine: non si esclude la serie B, sebbene rimanga un’ipotesi remota.
A dire la sua sulla situazione Juventus ci ha pensato proprio in queste ore il giornalista napoletano Paolo Ziliani sul Fatto Quotidiano, elaborando una tesi tutta personale su quello che accadrà e sulle strategie del proprietario della società bianconera John Elkann. In sostanza quest’ultimo avrebbe rifiutato il patteggiamento con la Figc e si sarebbe compromesso anche con l’Uefa, con l’unico scopo di ritirare la Juventus dalla Borsa, il cui titolo continua a calare.
Quindi una eventuale retrocessione dei bianconeri farebbe calare ulteriormente il titolo, ed ecco che a quel punto Elkann acquisterebbe a prezzo di saldo anche l’intero pacchetto azionario del club per poi iniziare da capo a far riemergere dalle ceneri la Juventus e, alla fine di tutto, rivenderla alla cifra che merita. Un’ipotesi a dir poco azzardata frutto delle teorie del giornalista partenopeo, da sempre ostile all’ambiente bianconero.