Julia Ituma, la terrificante scoperta sul cellulare (2 / 2)

Morte Julia Ituma: "Ieri vagava per i corridoi dell'albergo"

Il caso della morte di Julia Ituma ha sconvolto il mondo del volley e dello sport in generale. La giovane, 18 anni, militava nel Novara e la squadra si era recata ad Istanbul, in Turchia, per poter giocare una partita di Champions League contro i padroni di casa, match perso dalle novaresi per 3 set a 0 e che ha visto l’uscita di scena dalla competizione europea della squadra italiana.

Julia è stata trovata esanime poche ore dopo sull’asfalto proprio sotto l’hotel dove la squadra alloggiava. Il giorno dopo il team avrebbe dovuto fare rientro in Italia. La polizia turca ha intrapreso immediatamente le indagini attorno a questo terribile fatto di cronaca, e per il momento l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti sarebbe quella del gesto volontario.

Gli inquirenti hanno proceduto adesso a sequestrare il telefonino di Julia, in modo da cercare ulteriori risposte al dramma. Da quanto mostrano i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza della struttura ricettiva, la giovane avrebbe vagato nel corridoio per diverso tempo sedendosi anche sulla moquette, con un umore che non sprizzava felicitĂ .

La ragazza aveva anche telefonato alla madre raccontandole della partita e sembrava tranquilla. Di lì a poco Julia avrebbe compiuto l’estremo gesto, forse a causa di una discussione con un compagno di liceo privato. Di questa discussione ci sarebbe una testimonianza nei messaggi che il giovane ha mandato alla compagna di stanza di Julia, il quale voleva sincerarsi dello stato d’animo di Julia.

La compagna si è poi addormentata venendo svegliata qualche ora dopo a tragedia avvenuta. Adesso gli inquirenti turchi vogliono capire se la discussione c’entri qualcosa con il gesto fatto dalla campionessa. La madre è disperata. “Era così forte, la mia ragazza, che non posso credere che si sia voluta buttare da una finestra. E poi qualcuno mi ha detto che era un balcone, insomma io voglio vedere con i miei occhi, i documenti, il posto. E Julia. Vorrei svegliarmi ma non ci riesco. Non riesco a realizzare. E poi la sua compagna di stanza non ha sentito niente? Mi sembra impossibile. Io non sono riuscita a piangere, perché non ci credo ancora. A Pasqua eravamo insieme, abbiamo festeggiato con la famiglia, noi e i suoi fratelli. Julia era contenta. Era una ragazza molto forte, e non solo in campo. A 17 anni era in Serie A, quante sue compagne sono ancora in C. Aveva il successo nelle mani” – queste le parole della madre.