Jannik Sinner, l’annuncio della Wada che sconvolge tutti: "Due anni di squalifica" (2 / 2)

Jannik Sinner, attuale numero 1 del mondo nel tennis, si prepara a partecipare al torneo ATP 500 di Doha, il suo secondo impegno stagionale. Tuttavia, si continua ancora a parlare anche delle vicende extracampo. Il ricorso presentato dalla Wada (World Anti-Doping Agency) in merito al caso Clostebol, potrebbe portare ad una clamorosa squalifica.

La vicenda  risale a marzo dello scorso anno, quando Sinner risultò positivo a un test antidoping per tracce di Clostebol, un metabolita di uno steroide. Nonostante l’assoluzione arrivata ad agosto, la Wada ha presentato ricorso a fine settembre, e il caso verrà riesaminato il 16 e 17 aprile a Losanna.

James Fitzgerald, portavoce della Wada, ha dichiarato che l’agenzia chiederà una sospensione per Sinner compresa tra uno e due anni, ritenendo errata la conclusione di “nessuna colpa o negligenza” emessa in primo grado. Tuttavia, la Wada non richiede la cancellazione dei risultati ottenuti dall’atleta, fatta eccezione per quelli già annullati in precedenza.

Fitzgerald ha sottolineato che, secondo le regole della Wada, Sinner è responsabile non solo delle sostanze che assume, ma anche delle azioni del suo staff. Questo aspetto rende il caso ancora più complesso, poiché il tennista potrebbe essere ritenuto responsabile anche di eventuali contaminazioni involontarie. Il portavoce ha inoltre spiegato che le norme antidoping sono in continua evoluzione, con l’obiettivo di garantire equità e proteggere gli atleti da frodi.

La questione della possibile contaminazione è reale, e la Wada se ne sta occupando”, ha dichiarato, aggiungendo che i limiti minimi di segnalazione per alcune sostanze sono stati adeguati per bilanciare equità e sicurezza. Il mondo dello sport attende con ansia le decisioni del tribunale di Losanna, che potrebbero segnare un punto di svolta non solo per Sinner, ma anche per l’applicazione delle norme antidoping a livello globale.