Italia, troppi contagi: ecco dove tornano obligatorie le mascherine (2 / 2)

Partendo dal presupposto che per ora (dico per ora) non ci sarà un nuovo decreto, vediamo in quali luoghi saranno obbligatorie le mascherine Ffp2 e chirurgiche. Se con il progressivo allentamento delle regole anti-Covid, in molte situazioni quotidiane la mascherina non viene più utilizzata, vediamo, invece, quali sono i luoghi in cui è assolutamente necessario indossarle.

La mascherina non serve in aereo, mentre, sulla base del decreto riaperture aggiornato, le FFP2 vanno indossate necessariamente, fino al 30 settembre 2022, sui seguenti mezzi di trasporto: navi e traghetti, treni a lunga percorrenza, locali e regionali, autobus e pullman a noleggio con conducente, mezzi pubblici locali come bus, metropolitane e tram, scuolabus.

Mascherina ancora obbligatorie in ospedale, così come se si entra in  strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, strutture di ospitalità e lungodegenza, Rsa, hospice, strutture riabilitative, case di cura, strutture residenziali per anziani. Ma quale tipo di mascherina utilizzare in ospedale? Sul sito del governo è specificato che basta quella chirurgica, sia per i pazienti che per coloro che lavorano nei nosoconomi, mentre gli accompagnatori devono avere il green pass.

Veniamo ad una domanda posta molto frequentemente: come comportarci in farmacia? Mascherina si o no? Qui non è obbligatoria, ma fortemente raccomandata, così come negli ospedali. Insomma, dato che prevenire è meglio che curare, meglio tirarsi su la mascherina, tanto che la Federfarma, la federazione nazionale dei titolari di farmacia, oltre a invitare alla prudenza, ha suggerito ai farmacisti di raccomandare l’uso della mascherina ai clienti. La mascherina rimane obbligatoria in caso di vaccinazione o tampone in farmacia.

L’obbligo di mascherina sui posti di lavoro privati è caduto, mentre come comportarci nella sala d’attesa di uno studio dentistico o del medico di base? Dato che il rischio infettivo è evidente, l’uso della mascherina protettiva è conforme alle indicazioni di sicurezza nazionali e spetta al medico, titolare dello studio, mettere a disposizione dei propri dipendenti o dei propri pazienti che dovessero esserne sprovvisti, dispositivi di protezione idonei a scongiurare il rischio d’infezione.