Italia sotto choc, bimbo di 4 anni sbranato in volto dal cane (2 / 2)

E’ successo lo scorso giovedì 23 marzo a Vasto, in Abbruzzo, dove un bambino si trovava con il padre in un’officina meccanica e ha iniziato a giocare con un cane che gironzolava nei dintorni. Sembrava procedere tutto tranquillamente quando, per qualche motivo, il cane ha poi aggredito il bambino mordendolo al volto. 

Immediatamente i genitori hanno accompagnato il bambino presso l’ospedale San Pio di Pietralcina, dove è stato prontamente preso in cura dai sanitari. Si è poi reso necessario il trasferimento all’ospedale Santo Spirito di Pescara, dove al piccolo sono stati applicati alcuni punti di sutura.

 

Non si è compreso ancora bene cosa possa aver scatenato la reazione violenta del cane che, inizialmente, sembrava aver accettato le attenzioni del bambino. Purtroppo è probabile sia prevalso l’istinto animale, qualcosa che ha turbato il cane, magari anche un movimento brusco, che ha innescato così una reazione improvvisa.

Secondo gli esperti ad essere determinante sull’aggressività di un cane vi sono una serie di fattori in particolare: quali il comportamento del padrone, il peso e alcune caratteristiche morfologiche del cranio. Del tutto ininfluente è, invece, come si è soliti pensare erroneamente, è la razza del cane. A tal proposito, l’unico dato che si è effettivamente osservato in relazione alla razza è che con i cani che possiedono un cranio brachicefalo, ovvero con il muso schiacciato come i boxer, i carlini e i bulldog  si è registrato il 79 percento di probabilità in più di essere aggressivi con i proprietari rispetto ai cani mesocefali.

Purtroppo anche in questo caso spunta comunque lo zampino dell’uomo, perchè si tratta di razze spesso venute fuori da artificialmente, un processo che può avere molte controindicazioni. Per fortuna questo bambino se l’è cavata con pochi punti di sutura, ma non tutti sono stati così fortunati. Nella cronaca del nostro Paese non mancano casi in cui l’epilogo è stato molto più drammatico.