La nostra Penisola, come noto, è un paese ad elevata attività sismica, che si concentra soprattutto sulle Alpi orientali e lungo la catena appenninica, fino alla Sicilia, mentre Sardegna Salento possono sono considerate completamente asismiche.
L’Italia ha una pericolosità sismica medio-alta e le regioni della nostra Penisola, vengono suddivise in zone in base alla loro sismicità: Zona 1 (rischio alto): Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Sicilia. Zona 2 (rischio medio alto): Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. Zona 3 (rischio medio basso): Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte. Veniamo al sisma in Italia avvenuto nella serata di ieri, sabato 9 settembre 2023.
Intorno alle 23.15 di ieri, sabato 9 settembre, la terra ha tremato ancora e la scossa, di magnitudo 2.9 stando ai primi dati diramati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stata avvertita a Cosenza. L’epicentro è stato individuato a Parenti e, proprio nella stessa zona, per dovere d’informazione, dobbiamo dire che, nel corso della serata precedente, ossia in quella di venerdì 8 settembre, è stata registrata una scossa di magnitudo 2.4.
La scossa di ieri, a differenza di quanto sta succedendo in Marocco, dove la situazione è davvero critica, con centinaia di decessi e di vittime, per fortuna, non ha provocato danni alle persone e alle cose anche se il panico, come comprensibile, ha preso il sopravvento tra i residenti che si sono riversati in strada. Una reazione impulsiva, legata alla paura di una degenerazione della situazione, in quanto i terremoti sono imprevedibili nelle loro conseguenze; pertanto considerati tra gli eventi naturali più temuti dalle popolazioni di tutti i tempi.
In moltissimi hanno cercato conforto sui social, dove ha preso il via il tram tram di messaggi di conforto, vicinanza e sostegno nei confronti della popolazione, come provano i tanti messaggi pubblicati su X (ex Twitter) e su Facebook Ancora una volta L’Italia ha tremato, proprio mentre in molti si accingevano ad addormentarsi.