Italia, sarà vietato a partire dal 15 ottobre 2023 (2 / 2)

I glitter, dagli anni 80 in poi, sono stati stra- venduti e li troviamo praticamente ovunque, dal momento che dalle giovanissime, alle donne più mature, sono in tantissime coloro che non possono fare a meno di ombretti, smalti, rossetti, matite occhi, creme corpo e pure detergenti per l’igiene domestica e del corpo. Capiamo bene quanto il mondo glitterato, quello da Barbie, sia bello a vedersi ma letteralmente distruttivo per il pianeta. ragion pr cui è stata presa un’importantissima decisione.

Proprio a partire da oggi, 15 ottobre, non potranno più essere commercializzate merci che contengono i glitter liberi, quelli cioè che si perdono cioè nell’ambiente, in quanto la Commissione Europea ha stabilito l’eliminazione, seppur molto graduale, di glitter e microplastiche rilasciati durante l’uso nei cosmetici e in altre categorie di prodotti.

Questo importante divieto è scattato dopo che l’ECHA ha condotto per anni e anni, diversi accurati studi sulle microplastiche, ritrovate non solo nell’ambiente, ma anche nel sangue umano, puntando al raggiungimento di un obiettivo decisamente ambizioso ma assolutamente da perseguire: la riduzione, entro il 2030, del 30% delle microplastiche, dal momento che sono 42 mila le tonnellate di microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti e disperse in un anno all’interno dell’Unione europea.

In queste microplastiche rientrano le particelle di polimeri sintetici inferiori a 5 mm non solubili e non degradabili, i brillantini dei cosmetici, i detersivi e gli ammorbidenti da bucato con microsfere, i fertilizzanti e fitosanitari in grani, i farmaci e ad alcuni dispositivi medicali e alcuni giochi, l’ erba sintetica utilizzata, ad esempio, sui campi di calcetto etc. Il divieto rientra nella protezione dell’ambiente, adottando misure che limitano l’aggiunta intenzionale di microplastiche a prodotti disciplinati dalla legislazione REACH dell’UE sulle sostanze chimiche, ma ovviamente, essendo i glitter contenuti in una molteplicità di prodotti, il processo di eliminazione non può essere immediato, in modo da dare il tempo alle industrie di adeguarsi.

Ma entro quando le industrie dovranno adeguarsi? Si parla di 8 anni nel caso dei campi sportivi artificiali, in modo da dare il tempo ai proprietari e ai responsabili degli impianti di adottare alternative ecologiche; dai 4 ai 12 anni invece per i cosmetici in base alla complessità e alla difficoltà di riformulazione. Ci sono prodotti esentati dal divieto come alcuni materiali da costruzione o in siti industriali, o i prodotti già soggetti a regolamentazioni. Secondo Thierry Breton, commissario per il Mercato interno UE, questa restrizione contribuisce alla transizione verde dell’industria dell’UE .