Italia, prima un fortissimo boato, poi le fiamme avvolgono tutto (2 / 2)

Il 7 febbraio, giorno in cui sarebbe andata in onda la prima serata dell’attesissimo Festival di Sanremo che ha occupato le principali pagine dei quotidiani, compariva anche la notizia di un incidente mortale sul lavoro, probabilmente per un’esplosione, in un cantiere della linea ferroviaria del Terzo Valico, tra Piemonte e Liguria.

Un bilancio davvero drammatico quello dell’incidente sul lavoro di Voltaggio (Alessandria): un operaio morto e uno ferito. Sulla base delle prime informazioni reperite dai carabinieri della Compagnia di Novi Ligure, a perdere la vita è stato un operaio 34enne, trasfertista siciliano, mentre l’altro collega che si trovava con lui è stato trasportato all’ospedale di Novi Ligure.

Dagli accertamenti, più che legittimi e doverosi, nel ricostruire la dinamica dell’esplosione che ha comportato la morte del giovane operaio, è emerso che il motivo dello scoppio sarebbe stato una fuga di gas durante un’attività di scavo. Difatti, i soccorritori del 118 hanno parlato di un’esplosione.

Gaetano Nigro, funzionario referente Fillea Cgil per il Terzo Valico, nell’immediatezza della tragedia, ha parlato di una sacca di gas grisù all’interno della roccia, aggiungendo che la fiammata sarebbe stata innescata da una scintilla durante le lavorazioni propedeutiche in galleria. Pare che i due lavoratori stessero scavando, quando una bombola di gas ha preso fuoco ed entrambi sono stati investiti da una fiammata.

Il 34enne è morto per le ustioni riportate, mentre sul luogo della tragedia sono intervenuti tempestivamente i carabinieri di Voltaggio e lo Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza sul lavoro) di Alessandria. Ovviamente occorrerà fare maggiore chiarezza sull’accaduto, anche se nessuno potrà ridare la vita al giovane lavoratore, la cui morte improvvisa ha lasciato tutti i suoi familiari nello strazio più totale.

Si può morire in questo modo per portare del pane a casa? Questo è ciò che ci si chiede ogniqualvolta la cronaca ci mette dinnanzi agli occhi questi casi. Dati alla mano, il fenomeno delle morti sul lavoro è in fortissima crescita. Difatti si va da un’incidenza di 42 morti ogni milione di lavoratori del 2019 (media nazionale di 14,5 infortuni mortali per milione di occupati) a 91 del 2020 (media nazionale 21,2), a 61 del 2021 (media 19,7), a 47 del 2022 (media 15,2). Una strage che non accenna a diminuire, anzi, tutt’altro, seminando sconcerto, incredulità e dolore.