Italia, prima un boato e poi la scossa di terremoto: le zone colpite (2 / 2)

Lunedì di Pasquetta, 21 aprile, alle ore 19:05, una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata nella zona del Vesuvio. L’evento sismico è stato localizzato dalla Sala Operativa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano (INGV-OV) con epicentro alle coordinate 40.8313 di latitudine e 14.4213 di longitudine, a una profondità di circa 3 chilometri.

La scossa, seppur di bassa intensità, è stata avvertita distintamente in diversi comuni del versante nord-orientale del vulcano, in particolare a Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio e Sant’Anastasia. Molti cittadini hanno segnalato il lieve tremore, descritto come un boato seguito da un rapido scuotimento, durato pochi secondi.

Al momento non si registrano danni a persone o cose, ma il timore tra la popolazione è stato immediato, soprattutto per la particolare sensibilità sismica dell’area vesuviana. Secondo gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano, si tratta di un evento sismico di tipo vulcano-tettonico, che rientra nella normale attività sismica del Vesuvio.

Il vulcano è costantemente monitorato con una fitta rete di sensori e strumenti geofisici, in grado di rilevare anche le più lievi variazioni nei parametri sismici e geochimici. L’evento di Pasquetta, infatti, non rientra in un quadro di anomalia né indica variazioni nei livelli di allerta.

Le autorità locali invitano alla calma, ma ricordano anche l’importanza di seguire le indicazioni della Protezione Civile e di partecipare alle campagne di sensibilizzazione previste nei comuni della zona rossa. Il Vesuvio, pur silente dal 1944, resta uno dei vulcani più sorvegliati al mondo. Ogni scossa, anche di lieve entità, rappresenta un’occasione per riflettere sulla vulnerabilità del territorio e sulla necessità di mantenere alta l’attenzione.