
Un forte boato ha interrotto la quiete del primo pomeriggio a Sesto San Giovanni, quando una porzione dell’edificio che un tempo ospitava la storica sede della Magneti Marelli si è improvvisamente sbriciolata, riversando in strada una pioggia di calcinacci e polvere. L’episodio, avvenuto intorno alle 14.15 di venerdì 24 ottobre, ha coinvolto una donna di 37 anni che in quel momento si trovava a passare lungo Viale Marelli: colpita di striscio dai detriti, è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata in codice verde al pronto soccorso per accertamenti.
Le sue condizioni non destano preoccupazioni, ma la paura tra i passanti è stata notevole, alimentata dal rumore improvviso e dal fumo che ha avvolto la zona per diversi minuti. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato e la Polizia Locale, che hanno transennato l’area e bloccato il traffico in direzione del centro cittadino, mentre i tecnici comunali e i periti strutturali avviavano le prime verifiche statiche sullo stabile.

Secondo una ricostruzione preliminare, il crollo sarebbe stato innescato da lavori di demolizione in corso su una parete interna, ceduta in modo incontrollato e trascinando con sé parte della facciata esterna. L’edificio, da anni inutilizzato e parzialmente in disuso, rappresentava un simbolo della vocazione industriale di Sesto San Giovanni, punto nevralgico della storia produttiva lombarda legata al marchio Magneti Marelli, colosso della componentistica automobilistica fondato agli inizi del Novecento.
Dopo l’intervento dei soccorritori, l’area è stata messa in sicurezza e la parte più instabile della struttura demolita per evitare ulteriori cedimenti. “Comprendiamo le preoccupazioni dei cittadini – ha dichiarato il sindaco Roberto Di Stefano – ma la situazione è sotto controllo e non vi è alcun rischio per la sicurezza pubblica. Voglio ringraziare i tecnici, i soccorritori e tutte le squadre operative per la tempestività e la professionalità dimostrata”.
Resta ora da chiarire se le procedure di demolizione siano state eseguite nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, aspetto su cui la Procura di Monza ha già avviato accertamenti. Intanto, il crollo riaccende il dibattito sul destino delle ex aree industriali di Sesto San Giovanni, un tempo cuore pulsante della produzione lombarda, oggi spesso in attesa di riqualificazione e riconversione urbana.