Italia, picchia moglie, suocera e cognata: il motivo è assurdo (2 / 2)

Un 47enne di Villaricca, incensurato , è finito in manette per atti persecutori e lesioni personali. A tradurlo in carcere, i carabinieri della stazione di Qualiano, che lo hanno bloccato nella sua abitazione, al termine dell’ennesima lite per futili motivi in cui con accanimento, aveva riempito di calci e pugni non solo la moglie 38enne, ma anche la cognata 30enne e la suocera 60enne.

Una violenza inaudita contro tre donne, tre membri dello stesso nucleo familiare, che ha portato il tempestivo intervento dei sanitari del 118. Accorsi sul luogo, i sanitari si sono subito resi conto delle condizioni in cui le vittime versavano, trasferendole presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove sono state medicate. Per fortuna non hanno riportato ferite gravi ma, stando ai primi accertamenti eseguiti presso il nosocomio, i medici hanno dichiarato che le loro lesioni sono guaribili in 9, 3 e 5 giorni.

I carabinieri, cui è spettato il compito di risalire al movente che ha portato l’uomo a usare tutta la violenza possibile ai danni delle tre donne,  dopo delle accurate indagini hanno scoperto che dietro quella terribile aggressione, che avrebbe potuto prendere una piega decisamente peggiore, si nascondeva la non accettazione della fine del suo matrimonio.

Da circa 4 mesi,  l’aggressore aveva scoperto che la moglie aveva intenzione di volersi separare da lui. Un colpo troppo difficile da accettare, al punto da iniziare a perseguitare la povera donna con pedinamenti e appostamenti, sino a che questi atti, come spesso, purtroppo, accade, sono sfociati nella violenza fisica. Scene agghiaccianti, avvenute in presenza dei due figli minori della coppia, con ripercussioni gravissime sul loro stato psicologico.

I bambini, vittime innocenti di questa storia, hanno, infatti, iniziato a soffrire di ansia e paura, che hanno inficiato ogni aspetto della loro quotidianità. Dopo le formalità di rito, l’arrestato ha ottenuto i domiciliari che sconterà presso l’abitazione del fratello, restando a disposizione degli agenti. Una storia davvero sconvolgente, in cui le vittime sono tante, con i segni psicologici che si porteranno dietro a vita, così come le immagini impresse nella mente di quel giorno.