Italia, papà uccide la figlia disabile con un cocktail letale di farmaci (2 / 2)

Ieri mattina, 25 ottobre 2022, in una palazzina a piano terra situata a Osnago, in provincia di Lecco, Francesco Iantorno, 80 anni,ex dipendente comunale, ha ucciso la figlia disabile 45enne Rossana, per poi togliersi la vita. E’ stato l’altro figlio dell’uomo, non riuscendo a mettersi in contatto col padre, a fare il macabro ritrovamento dei due cadaveri . Iantorno ha ucciso la figlia con un cocktail letale di farmaci, per poi tagliarsi le vene.

Non è la solita storia di un padre killer, perché, dietro questa tragedia immane si nasconde tutta la disperazione di un padre che, rimasto vedovo, con il figlio che era andato a vivere altrove, viveva un funzione della figlia. Fanpage.it ha parlato di suicidio allargato o altruistico di Francesco. Questo il termine tecnico con cui viene descritto. L’uomo, iperprotettivo nei confronti della figlia, ha visto la sua morte come l’unico modo per sottrarla alla crudeltà del mondo, magari pensando a cosa ne sarebbe stato di lei, quando lui sarebbe deceduto.

Un uomo fragile, che si è trovato ad affrontare, dopo il lutto della morte, una situazione di pessimismo, di sfiducia generale verso il mondo che non si sarebbe preoccupato lontanamente di dedicare amorevoli cure alla sua adorata Rossana. Pertanto era giunto ad una sua personalissima conclusione: quella che la vita della figlia non poteva essere vissuta in modo così spietato.

Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire se si sia trattato di un omicidio-suicidio d’impeto o premeditato. Una storia di profondo dolore, solitudine, disperazione; una vita provata dal decesso della sua compagna di vita, da una figlia gravemente disabile da dover accudire quotidianamente, nonostante non fosse certo un giovincello e, forse, dall’incapacità di esternare il suo disagio, chiedendo aiuto al figlio nella gestione della sorella.

E’ in questo scenario che si sta cercando, proprio in queste ore, di mettere chiarezza. Ieri mattina Rossana era attesa in un centro d’aiuto di Ronco Briantino, in provincia di Monza e Brianza. Sono stati gli stessi collaboratori, non vedendola arrivare, ad allertare la domestica di casa e il figlio dell’uomo. Il resto lo sappiamo, purtroppo.