Nelle scorse ore il mondo dello spettacolo è stato devastato dalla scomparsa di un noto personaggio, conduttore e autore televisivo. La notizia del suo decesso, diffusasi rapidamente, ha fatto, in men che non si dica, il giro dei social e dei media, lasciando tutti sconvolti, increduli.
Parlo di un personaggio molto famoso negli anni 60 e 70, che ha condotto tante trasmissioni non solo sul piccolo schermo ma anche in radio, col suo timbro di voce accattivante. Purtroppo Tony Martucci, imitatore, paroliere dal talento inconfondibile, si è spento martedì a 95 anni.
In molti lo ricordano come il padre della Stratriangia, la festa popolare, da lui ideata, che rallegrava le estati di Triangia, una frazione di Sondrio, dal 1975 sino al 2002. Napoletano d’origine, si era trasferito a Triangia, amandone il posto e gli abitanti, che lo ricordano per la sua solarità, il suo sorriso, la sua disponibilità, per il fatto di comportarsi da uomo e non da personaggio, nonostante la sua notorietà.
Tante le canzoni che ha scritto nel corso della sua vita, Quella più conosciuta è, senza ombra di dubbio, “Il Caffé della Peppina”, brano presentato allo Zecchino d’Oro del 1971, diventato poi un successo assoluto, al punto da sfidare il tempo ed essere canticchiata ancora oggi. Martucci, lombardo d’adozione, nel 2010, ricevette dal Sindaco di Milano di allora, Letizia Moratti. l’Ambrogino D’Oro, ossia l’onorificenza annuale del comune meneghino.
Con lui se ne va una persona d’altri tempi, legati ai valori della tradizione, sempre disposto ad aiutare chi si trovasse in difficoltà, grazie al suo spirito solidale. senza mai darsi troppe arie. Un uomo umile, nonostante la grandezza del suo talento. Con lui se ne va un uomo infaticabile, sorgente di numerose idee originali che hanno sempre conquistato il pubblico. Martucci si è sempre speso con gratuità e per consolidare lo spirito di unione e di socialità e in tanti sono i messaggi di cordoglio per i familiari, giunte in queste ore.