Italia in lutto, è morto poco fa Armani (2 / 2)

Si è spento ieri, sabato 4 febbraio 2023, Luciano Armani, campione di ciclismo nato a Felegara di Medesano e ricordato per le grandi imprese negli anni dal 1965 al 1972. Tra i successi più memorabili conta la vittoria di due tappe al Giro d’Italia, una al Tour de France e una Milano-Torino.

Ad un mese dalla scomparsa del suo amico e collega Vittorio Adorni, ci lascia anche Luciano Armani, uno dei campionissimi che ha fatto grande il ciclismo italiano a cavallo degli anni 60′. Una generazione d’oro quella di quegli anni, ricordata ancora oggi con grande orgoglio dagli appassionati di questo splendido sport.

Dopo la trafila nelle categorie inferiori, il ciclista parmigiano fece il suo approdo tra i professionisti nel 1965, quandò si certificò il suo passaggio nella squadra Bianchi- Mobylette.

E’ ancora impressa nella memoria degli appassionati la sua vittoria nella tappa di Marsiglia al Tour de France nel 1971, quando riuscì nell’impresa di battere in volata Eddy Merckx, poi vincitore 2 giorni dopo del terzo dei suoi 5 trionfi a ParigiArmani riuscì in quell’occasione a completare la tappa di 245km ad una media impressionante, si calcolò circa un’ora e mezzo di anticipo rispetto ai tempi previsti dagli organizzatori. Questa storica vittoria gli valse il soprannome di “Cannibale“, apparentemente in contrasto con la sua indole docile e bonaria nella vita di tutti i giorni.

In totale Armani vinse 17 corse da professionista, tra cui due tappe al Giro d’Italia (Maratea 1965 e Bolzano 1970), la Coppa Sabatini nel 1965, il Giro di Sardegna e la Coppa Placci nel 1967, la Milano-Torino del 1970.

Dopo essersi ritirato nel 1972, Armani si dedicò alla vendita delle auto insieme al cugino, tuttavia non abbandonò mai la sua grande passione per il ciclismo, che ha continuato a praticare il qualità di cicloamatore e da commentatore sportivo.