Italia in lutto: “Addio Gerry”. È appena venuto a mancare (2 / 2)

Come riportato da Repubblica, la morte di Gerry è una di quelle che abbiamo sentito troppe volte nel nostro Paese, lacerato da una piaga sempre più in espansione, che non accenna a rimarginarsi. Parlo delle morti sul lavoro che non devono essere ridotte a dati statistici. Prima ancora che numeri, in crescente aumento, si tratta di una strage di ragazzi, di uomini, che perdono la vita mentre stanno esercitando il loro lavoro.

E se il detto “il lavoro nobilita l’uomo” è così diffuso, lo dovrebbe essere altrettanto il detto “il lavoro non può uccidere l’uomo”. Siamo alle soglie del 2023 e i dati sono raggelanti. In Italia, nel nostro Belpaese, 3 lavoratori al giorno non rientrano a casa da lavoro. O meglio, ci ritornano ma dentro una bara. Quando finirà tutto questo? Il grido di dolore di tutti coloro che hanno perso un loro caro mentre stava dignitosamente esercitando la sua professione, non può essere più ignorato dalle istituzioni e dalla politica, affinché il nuovo governo in formazione metta l’argomento morti sul lavoro tra quelli prioritari.

Un padre, il padre di Girolamo Tartaglione, vittima del lavoro, ha scritto una toccante lettera a Repubblica, parlando del dolore di un uomo che perde il proprio figlio e lo ha fatto in un modo forte, affinché si parli non solo di madri che sopravvivono alla morte di un figlio, ma anche di padri che hanno perso la loro ragione di vita. “Si parla sempre del dolore di una mamma che perde un figlio, Per carità, è verissimo. Ma mai del dolore di un padre, dilaniante allo stesso modo, straziante. Un padre che lo protegge da tutto e tutti, un padre che fa di tutto per i suoi figli come la mamma. “.

Inizia così la lettera, per poi proseguire: “Un padre che diventa impotente di fronte al destino infame che te lo porta via, lo strappa da te per la leggerezza, il menefreghismo, la disattenzione e la superficialità di qualcun altro. Ciao figlio mio, vola con gli angeli. Un giorno ci reincontreremo. Ciao Gerry ti amo”. Girolamo Tartaglione, 31 anni, aveva lasciato la sua città, Foggia e la sua adorata Puglia, per raggiungere Manuel, suo fratello più piccolo, sposato con Nicoletta e con un figlioletto di anni, il piccolo Maurizio. Gerry, come tutti i suoi amici lo chiamavano simpaticamente, aveva trovato lavoro in una fonderia di Pontevico, in provincia di Brescia.

Proprio all’interno dello stabilimento, ha perso la vita, travolto dalla piastra di colata. L’incidente è accaduto intorno alle 7.30 del 2 settembre 2022 all’interno della Eural Gnutti, di via Mattei, a Pontevico. Il giovane lavoratore sarebbe rimasto schiacciato da una piastra di colatura del peso di circa cinquanta quintali. Il profilo social di Gerry è tappezzato dalle foto del suo nipotino.. un dolore fortissimo, quello che i suoi genitori hanno dovuto comunicargli poiché il suo adorato zio non fa più parte di questo mondo.