Italia, la terra continua a tremare: nuova forte scossa di terremoto (2 / 2)

La notte di giovedì, alle ore 1:25, una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito l’area tra Bagnoli e Pozzuoli, scatenando il panico tra i residenti. Il sisma, uno dei più forti degli ultimi anni, ha causato danni strutturali a diversi edifici, tra cui il crollo del controsoffitto di una casa a Pozzuoli.

L’evento sismico ha messo in allarme le autorità locali e la popolazione, spingendo il governatore siciliano Nello Musumeci a dichiarare la sua intenzione di firmare lo stato di mobilitazione nazionale. La violenta scossa è stata seguita, a meno di 48 ore di distanza, da un nuovo tremore di magnitudo 3.5 nella stessa zona, aggravando ulteriormente la situazione.

In seguito agli eventi sismici, il sindaco di Pozzuoli ha ordinato la chiusura delle scuole in tutta la città, un provvedimento che ha riguardato anche il quartiere di Bagnoli, anch’esso colpito dal terremoto. L’obiettivo è garantire la sicurezza degli studenti e prevenire eventuali danni strutturali agli edifici scolastici, che sono stati sottoposti a controlli immediati.

L’area colpita dal sisma è notoriamente sismica e ha registrato diversi episodi tellurici in passato, ma la scossa di magnitudo 4.4 è stata la più forte in tempi recenti. La terra ha tremato con una violenza tale da far sentire il suo impatto anche nelle zone circostanti, suscitando paura tra la popolazione. I soccorsi sono stati prontamente attivati per garantire l’assistenza alle persone più vulnerabili, ma la portata dei danni è ancora in fase di valutazione.

Musumeci ha dichiarato che la firma dello stato di mobilitazione nazionale avverrà con l’obiettivo di ottenere supporto e risorse dallo Stato per fronteggiare l’emergenza e aiutare le zone più colpite a recuperare rapidamente. “Siamo pronti a dare tutto il nostro sostegno ai comuni coinvolti“, ha affermato il governatore, sottolineando l’importanza della solidarietà nazionale in momenti di crisi come questo. Il governo regionale ha già predisposto un piano di intervento per fronteggiare le prime necessità, tra cui il controllo degli edifici e l’assistenza sanitaria.