E’ stata trasferita nella casa circondariale la 38enne di origini cubane sotto accusa per l’omicidio del figlio di 2 anni e mezzo. Si trovavano in vacanza a Livorno, quando il bambino sembrava essere deceduto per una banale caduta da uno scivolo. Un’altra giovane vita è stata spezzata improvvisamente.
Tuttavia il racconto fornito dalla donna non ha convinto in toto gli inquirenti, che hanno messo sotto torchio la 38enne facendo emergere tutte le contraddizioni. “Non sono un’assassina, non ho uccis0 il mio bambino. È stato un incidente“- ha ripetuto più volte la donna nell‘interrogatorio di garanzia.
L’avvocato della presunta colpevole, Alice Smareglia, ha ribadito l’innocenza della 38enne: “La mia assistita ha reso l’interrogatorio di garanzia fornendo la propria versione dei fatti: ha spiegato che si è trattato di un incidente e non di un omicidio. Ovviamente le indagini sono ancora in corso e non si può dire di più”.
Qual è invece la teoria paventata in queste ore dagli inquirenti? A far storcere loro il naso il fatto che la donna abbia fornito una versione dei fatti molto lacunosa. Infatti la 38enne aveva affermato come il figlio si sarebbe sentito male solo dopo alcune ore dopo essere tornato a casa.
Dagli esami medico legali questa tesi appare assolutamente inverosimile, in quanto sul corpicino di Marcus sono state trovate delle lesion talmente gravi che ‘gli avrebbero impedito di muoversi autonomamente‘. Dunque, l’ipotesi degli inquirenti è che la donna abbia spinto il figlio dalle scale dello scivolo e si sia successivamente nascosta in un palazzo a Livorno. L’allarme sarebbe stato poi lanciato solo il giorno successivo.