Italia, il bimbo di 6 anni è morto: la mamma in ospedale… (2 / 2)

Il cuore del piccolo di 6 anni, ricoverato all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII dal 18 luglio, ha cessato di battere sabato scorso, 17 settembre. Era ricoverato nel nosocomio barese, tra i più apprezzati della Puglia, dal 18 luglio. La sua storia è raggelante. Il bambino, scambiando la candeggina per acqua, l’ha deglutita in un sorso. Un incidente domestico che si è consumato in pochi istanti, nell’appartamento in cui vivono, a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi.

Il bimbo, stando ad una prima ricostruzione dei fatti, ha bevuto da una bottiglia trovata in cucina, pensando fosse piena d’acqua, mentre invece si trattava di varechina. In casa con lui c’era la madre che, dopo aver capito la gravità dell’incidente, travolta dal panico e dalla disperazione, ha tentato il suicidio, lanciandosi dal terzo piano della sua abitazione. Madre e figlio sono stati tempestivamente soccorsi.

La 41enne è stata prima trasferita in terapia intensiva all’ospedale di Brindisi, per poi essere trasportata in una clinica a Milano, dove è tutt’oggi ricoverata. All’interno della struttura milanese è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per via delle lesioni riportate a seguito del suo volo, il 18 luglio scorso. Per il piccolo Angelo, invece, le cose sono andate diversamente. Il piccolo, il 17 settembre, è deceduto e dopo la sua morte, i familiari hanno presentato denuncia in Questura a Bari per far luce sulle cause del decesso, ipotizzando il reato di omicidio colposo.

Intanto proseguono, in parallelo, le indagini della polizia, coordinate dalla procura di Brindisi. Sono stati sequestrati tre cellulari, due utilizzati dal padre del bambino e un altro dalla madre. La procura di Bari, per competenza territoriale, ha disposto l’autopsia sul corpicino del povero Angelo che verrà effettuata domani, 27 settembre, all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

Per avere verità e giustizia, sono al lavoro, senza sosta, due procure, quella di Bari e quella di Brindisi, per ricostruire il contesto familiare e quanto effettivamente accaduto la mattina del 18 luglio. Si è trattato davvero di un incidente domestico finito in modo fatale, oppure la madre ha fatto ingerire la candeggina al figlioletto per poi tentare di suicidarsi? Presto potrebbe arrivare la svolta.