Italia, forte scossa di terremoto: panico e gente in strada (2 / 2)

Poco dopo la mezzanotte, alle 00:38 di mercoledì 11 ottobre, una scossa di  magnitudo 3.1 è stata avvertita  tra l’Abruzzo e le Marche, più nello specifico le province di Teramo e Ascoli Piceno. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto come epicentro il comune di Sant’Omero, in provincia di Teramo,)e si è verificato 42 chilometri di profondità.

Immaginiamo per solo pochi istanti di immedesimarci nella popolazione, magari da poco andata a letto per poi affrontare la nuova giornata lavorativa che, nel cuore della notte, ha avuto un risveglio decisamente forte, dato che la scossa è stata nitidamente avvertita dai residenti, con l’inevitabile reazione di scendere in strada, in preda al panico, alla luce dell’imprevedibilità di quello che sarebbe potuto accadere.

Al momento la cosa più importante è che non si segnalano comunque danni a persone o cose. Solo 30 secondi dopo la scossa con epicentro Sant’Omero, i sismografi hanno registrato un’altra scossa, localizzata a Mosciano Sant’Angelo, sempre nella provincia di Teramo, sebbene molto più lieve della precedente, essendo di magnitudo 2.0, a una profondità di 47 chilometri.

I residenti dell’Abruzzo e, in particolare coloro che vivono a ’ L’Aquila, alla luce dei fatti che, loro malgrado, li hanno visti direttamente protagonisti tra il dicembre 2008 e il 2012,  dopo aver provato sulla loro pelle la potenza della natura che, quando decide di colpire, non conosce mezze misure, ovviamente hanno avuto un forte spavento.

I ben informati sapranno che l’Aquilano è stato teatro di una serie di eventi sismici con epicentri nell’intera area della città, della conca aquilana e di parte della provincia dell’Aquila (Alto Aterno, Monti della Laga e bassa Valle dell’Aterno).La scossa più forte è stata registrata il 6 aprile 2009 alle 3:32 di notte, con magnitudo 5.9 della scala Richter, causando 309 decessi, 1600 feriti e 80 mila sfollati.  La storia non si può cancellare e, specie i territori ad alto rischio sismico, vivono costantemente con la preoccupazione che l’incubo possa ripresentarsi, dal momento che questi fenomeni sono davvero imprevedibili.