Italia, forte boato avvertito dalla popolazione: tremano porte e finestre (2 / 2)

A Trecase, in provincia di Napoli, i residenti, improvvisamente, hanno avvertito un fortissimo boato, sino all’esplosione di un incendio. Attimi di terrore, di paura, di choc, hanno pervaso tutti coloro che abitavano nella zona. Una colonna di fumo nero si è innalzata, visibile a distanza di chilometri, mentre in breve tempo, l’aria si è fatta irrespirabile a causa del rogo, che ha iniziato ad espandersi, sino all’arrivo dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Ma vediamo cosa è accaduto.

A causa il forte boato è stato lo scoppio di un deposito di fuochi d’artificio in via Vesuvio e l’esplosione è stata talmente violenta da essere sentita sino a Torre Annunziata. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per spegnere le fiamme, mettendo l’area in sicurezza, mentre le forze dell’ordine, giunte sul posto, si sono occupate dell’effettuazione dei primi rilievi, utili a ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

Le indagini sono scattate immediatamente, al fine di accertare eventuali responsabilità, se insomma si tratti di un incendio doloso o colposo o se, invece, l’esplosione è legata al forte caldo degli ultimi giorni. Per fortuna l’episodio, sebbene abbia seminato il panico tra i residenti, non ha provocato feriti né tantomeno vittime.

L’incendio, sprigionatosi nel capannone dove erano custoditi i fuochi d’artificio, dopo ore di incessante lavoro da parte delle squadre 6B con auto scala e ABP1 dei vigili del fuoco, è stato domato, scongiurando conseguenze ben peggiori. Sicuramente una giornata da dimenticare per coloro che si sono trovati in prossimità dell’esplosione.

Purtroppo la cronaca ci restituisce spesso casi di feriti e morti legati ad esplosioni di fabbriche di fuochi d’artificio, come quella avvenuta ad Ispica, in cui è rimasto gravemente ferito un 14enne, sottoposto ad un intervento chirurgico per un trauma ad un braccio, ad un occhio ed un trauma maxillo-facciale da una equipe composta da neurochirurghi, chirurghi plastici, medici di chirurgia generale e ortopedici dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Insomma, posso solo immaginare lo spavento!