Italia, figlio uccide il padre con 20 coltellate. Il motivo è agghiacciante (2 / 2)

I fatti risalgono al 9 ottobre, quando un padre 77enne, Francesco Evangelista, è stato ucciso nel quartiere Prà, in via Novellara, nella sua abitazione, dal figlio Claudio, affetto da gravi disturbi psichiatrici e da ritardo mentale. Tra le mura domestiche, quelle in cui l’anziano pensionato si sarebbe dovuto sentire protetto e coccolato dalla sua famiglia, si è consumato il suo omicidio.

E il motivo è davvero assurdo. Dalle indagini, scattate immediatamente, da parte della squadra mobile della polizia di Genova, è subito emerso che Francesco Evangelista è stato ucciso con 21 fendenti, mentre in casa erano presenti la moglie e l’altra figlia Carmen che, scioccate, hanno assistito alla scena. Tutto è iniziato quando l’uomo si è recato nella camera da letto del figlio 42enne, chiedendogli di fargli compagnia in salotto, guardando la tv insieme ma Claudio si è rifiutato, rispondendo di voler essere lasciato in pace, in quanto aveva sonno.

Così il 77enne si è recato da solo in soggiorno ma, nell’urtare involontariamente le sedie, ha fatto un po’ di rumore. E’ bastato questo a scatenare la furia omicida del figlio, che era in cura alla Salute Mentale di Voltri e assumeva farmaci. Claudio si è recato in cucina, ha afferrato un coltello e si è scagliato contro l’anziano padre, colpendolo al petto con 7 coltellate e alla schiena con altri 14 fendenti.

L’uomo è morto sul colpo a causa delle profonde ferite che si sono rivelate fatali. Quando la Croce Verde di Mele e i soccorritori del 118, allertati dalla moglie e dalla figlia della vittima, sono giunti presso l’abitazione, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.

Venerdì, due giorni prima dell’omicidio, il 42enne era stato visitato e non c’erano mai stati precedenti di episodi violenti, o quantomeno, di episodi segnalati alle forze dell’ordine dai familiari. Sul corpo del 77enne verrà effettuato l’esame autoptico, mentre successivamente l’omicida sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Dopo il delitto, il 42enne è rimasto in casa e non ha opposto resistenza all’arresto. Ora si trova presso il carcere di Marassi. Una storia davvero agghiacciante che ha lasciato sgomenti tutti gli italiani che l’hanno letta.