In queste ore, una valanga piroclastica, ossia una valanga di materiale, spesso dovuto ad un crollo di una colonna eruttiva si è riversata sul lato dello Stromboli, giungendo sino al mare e questo ha portato la Protezione civile ad emettere l’allerta rossa. Il passaggio da quella gialla all’allerta massima è legata alla pericolosità evidenziata nei più recenti rapporti.
Come noto, la Protezione civile opera in accordo con la comunità civile, optando per l’innalzamento del livello dall’allerta, come si legge nella sua nota, dopo la riunione con i Centri di competenza e il Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana.
Ovvio che l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Osservatorio etneo, Osservatorio vesuviano e Sezione di Palermo), il Cnr-Irea e le Università di Firenze, Palermo, Pisa e Torino, hanno un ruolo di primo piano nel monitoraggio dell’attività vulcanica dello Stromboli.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo ha fatto sapere che nel pomeriggio di ieri, intorno alle 16:18 di ieri, si è verificato un flusso piroclastico sullo Stromboli e non è tutto, in quanto il flusso lavico prodotto dalla bocca, situata a 700 metri sul livello del mare, si sta espandendo lungo la Sciara del Fuoco, per cui sta raggiungendo sempre di più il mare.
Questo porta l’attenzione sulle conseguenze che l’eruzione potrebbe avere sulla popolazione. Sono state adottate le prime misure precauzionali, per la sicurezza delle persone sull’isola, ed è il primo cittadino a monitorare la situazione, fornendo gli opportuni aggiornamenti. I residenti dell’isola devono attenersi attentamente le indicazioni delle autorità locali di protezione civile. Ovviamente la situazione continua ad essere molto delicata, in attesa di ulteriori sviluppi che saremo pronti a fornirvi .