Intorno alle 20:00 di ieri sera, 30 ottobre 2022, sulla via Emilia tra Cadè e Villa Gaida, in provincia di Reggio Emilia, in direzione parma, una vettura, guidata da un uomo, ha finito rovinosamente la sua corsa contro il muro di una vecchia casa dismessa. Un boato fortissimo, uno schianto che non ha lasciato scampo a 4 persone all’interno dell’auto, ridotta ad un cumulo di lamiere, rottami, pezzi sparsi qua e là .
Il bilancio è davvero drammatico, in quanto nell’impatto hanno perso la vita sul colpo una madre 22enne e tre bambini, tutti minori, rispettivamente di 12, 10 e 2 anni. Le vittime sono Shane Hyseni, 22 anni, madre di Mattias Lame, un anno a mezzo. Con loro, nella stessa auto, sono morti Rejana Hyseni, 8 anni e Resat Hyseni, 11 anni, sorella e fratello di Shane, tutti residenti a Reggio-
L’uomo alla guida della Fiat Stilo, il padre, invece, è riuscito a salvarsi anche se le sue condizioni sono molto gravi. Un’altra donna, madre dei tre fratelli e nonna del più piccolo, è finita in ospedale per un malore. Queste sono ore molto concitate, in cui la polizia locale è al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale, al fine di attribuire eventuali responsabilità .
Ad oggi, la causa dell’impatto non è ancora stata schiarita. Si sa solo che, mentre l’auto procedeva in direzione Sant’Ilario, l’uomo ha perso il controllo della guida, sino all’impatto contro il muro dell’abitazione abbandonata. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i soccorritori del 118 e i vigili del fuoco che, per moltissimo tempo, hanno lavorato senza sosta per estrarre i resti martoriati dei corpi dei piccoli e della loro mamma, rimasti intrappolati nelle lamiere.
Nello stesso tempo, si è provveduto a trasportare il ferito, d’urgenza, all’ospedale di Reggio Emilia. Le vittime sono tutte di origini albanese e l’incidente è avvenuto su un percorso alternativo all’autostrada A1, che viene frequentato dagli automobilisti se l’autostrada è molto trafficata. Già da diverso tempo, un comitato di cittadini residenti a Cella, Cadè e Gaita, rendendosi conto del numero delle disgrazie su quel tratto, hanno segnalato a Anas e alle istituzioni non solo la pericolosità del tratto, ma anche l’elevato tasso di inquinamento, richiedendo l’installazione di autovelox e zone a 30 km/h, oltre all’effettuazione di maggiori controlli.