Italia, dramma in spiaggia: bagnanti sotto choc (2 / 2)

Ma sempre lo stesso mare, quello che al tramonto fa sognare gli innamorati, quando sembra ricongiungersi all’immensità del cielo, in queste ore è stato protagonista di un dramma che ha sconvolto l’Italia. Ma cosa è accaduto? Un bagnante, a Foce Verde, nei pressi di uno stabilimento balneare, ha fatto, suo malgrado, una terrificante scoperta. I fatti risalgono al 21 giugno. L’uomo era in acqua quando, ad un tratto, si è imbattuto in un fegato che galleggiava in acqua.

Posso solo immaginare lo choc nel vedersi davanti quella scena agghiacciante. Ma questa non è stata l’unica macabra scoperta, perché, sempre nello stesso tratto di mare, le acque hanno restituito il giorno seguente, ossia il 22 giugno, ieri, un rene. I ritrovamenti, dunque, si sono avuti in due momenti diversi ma logico che le due scoperte non potevano rimanere in sordina, essendo per ora state ribattezzate come il giallo di Latina.

Per i due casi è intervenuta la Capitaneria di porto, mentre la Procura ha aperto un’inchiesta. Attualmente sono in corso le indagini per capire come questi resti, che sembrano appartenere a uomini, siano finiti in mare. Cosa è accaduto? A chi appartengono? Si tratta di organi appartenenti ad un’unica persona o a 2 individui diversi? Il sostituto procuratore  Daria Monsurrò, ha aperto un fascicolo sulla vicenda per far chiarezza.

La Monsurrò ha deciso che gli organi ritrovati vengano sottoposti ad analisi di un medico legale per stabilirne la natura. Le guardie costiere, guidate dal comandante Samuele Sasso, ora dovranno controllare l’intera zona per verificare se in acqua ci sono altri macabri resti e cercare di individuarne la provenienza. Non si tratta, purtroppo, della prima volta in cui i bagnanti si trovano dinnanzi a simili scoperte. A gennaio 2021, con l’arrivo delle mareggiate invernali, il mare ha restituito uno scheletro umano in avanzato stato di decomposizione.

In quel caso, essendo pieno inverno, fu un passante a denunciare il ritrovamento di quei resti alla Polizia del Commissariato locale e le indagini, eseguite immediatamente, sulle ossa, non hanno dato i risultati sperati. L’ipotesi è quella che i poveri resti appartenessero ad un 62enne romano senza fissa dimora, di cui si erano perse le tracce da Borgo Sabotino,  qualche giorno prima di Natale. I due ritrovamenti del 21 e del 22 giugno hanno scioccato l’intera comunità. Ora occorre capire cosa e come quegli organi siano finiti in mare.