Italia, doppia scossa di terremoto a distanza ravvicinata: si teme il peggio (2 / 2)

Un duplice evento sismico, appena rilevato, ha generato viva apprensione tra la popolazione.Stando ai rilevamenti ufficiali forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il fenomeno è stato caratterizzato dalla registrazione di due terremoti ravvicinati.

La prima scossa si è verificata  nei pressi di Ragalna, nel Catanese, a circa un chilometro dal centro abitato e a una profondità di 10 chilometri. Il sisma è stato percepito chiaramente nei comuni situati ai piedi dell’Etna, in particolare a Paternò, Nicolosi e Belpasso. In queste località, alcune persone sono scese in strada, temendo eventuali repliche.

Una seconda scossa di terremoto di magnitudo 2,9 ha interessato il Tirreno meridionale, con epicentro in mare aperto, al largo delle coste tra Sicilia e Calabria. Sebbene il sisma non abbia provocato danni a persone o cose, è stato registrato dai sismografi delle stazioni di Messina, Reggio Calabria e Palmi, senza attivare nessun allarme tsunami.

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Entrambe le scosse hanno interessato l’area dell’Italia meridionale, verificandosi a stretta distanza sia temporale che geografica. L’episodio ha riacceso l’attenzione sul costante rischio sismico che interessa la penisola.L’immediata conseguenza dei due eventi è stata una fuga dalla paura.

Moltissimi residenti hanno scelto di abbandonare le proprie case, riversandosi nelle strade e nelle piazze.Questo gesto, dettato dall’istinto di autoconservazione, mirava unicamente a trovare un luogo di sicurezza, lontano da potenziali crolli. Un’emergenza che, per la seconda volta in pochi minuti,  ha seminato il panico in  tutto il Sud.