Italia, donna tradisce il marito: colossale rissa in famiglia (2 / 2)

All’epoca dei fatti, esattamente l’11 gennaio 2020, la notizia si diffuse rapidamente, finendo sui principali siti di cronaca locale, per poi diramarsi su quelli nazionali, vedendo fortemente divisa l’opinione pubblica come, del resto, accade di frequente quando si parla di tradimento. Un uomo, venendo a conoscenza del tradimento subito dalla moglie, l’ha riempita di calci e pugni, ma lei non è rimasta certo inerme.

La donna fedifraga, infatti, ha accoltellato il marito all’addome, utilizzando un coltello da cucina con la lama da 25 centimetri che gli ha provocato una profonda ferita. Per entrambi, originari del Camerun ma residenti a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, la vicenda si è conclusa nel peggiore dei modi. La “traditrice”, che ha accoltellato il compagno tra le mura domestiche, è stata arrestata dai carabinieri e su di lei pende un’accusa gravissima: quella di tentato omicidio aggravato. L’uomo, invece, trasferito d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per grave trauma toracico.

Anche nel suo caso, è scattata la denuncia per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Capiamo bene che, senza l’intervento delle forze dell’ordine, la situazione avrebbe potuto prendere una piega decisamente ben peggiore, arrivando al tragico epilogo. L’uomo non ce l’avrebbe fatta, molto probabilmente, se non fosse stato tempestivamente soccorso e trasferito in nosocomio  e senza finire sotto i ferri.

Capiamo bene quanto la reazione ad un tradimento possa essere imprevedibile, portando a vivere veri e propri incubi ad occhi aperti. Restano da chiarire molte dinamiche familiari e relazionali intercorrenti tra i due coniugi. Con questo non si vuol certo giustificare un tradimento culminato in tentato omicidio, ma compito degli inquirenti, di chi si occupa del caso, è far luce su quello che accadeva tra le mura domestiche.

Non è un caso che molti reati efferati si consumino proprio tra le mura di casa che si ritengono, erroneamente, sinonimo di porto sicuro, di protezione dalla crudeltà della società.  Forse anche questa concezione di casa come involucro protettivo va rivista,  sulla base di ciò che, quotidianamente, apprendiamo sulle pagine di cronaca nera.