Italia, ci risiamo: troppi contagi scatta la prima maxi Zona Rossa. L’ordinanza (2 / 2)

Il West Nile virus non si trasmette da uomo a uomo, ma vien trasmesso all’uomo attraverso la puntura delle zanzare ,per lo più del tipo Culex, e uccelli selvatici. Si tratta di un un virus appartenente al genere Flavivirus, come, per esempio, i virus della febbre gialla, della dengue e di alcune encefaliti.

Il virus ha un periodo di incubazione che va da 2 giorni a 2 settimane, dopo la puntura. Nonostante la maggior parte della gente sia asintomatica, i soggetti punti sintomatici presentano sintomi simil-influenzali nella maggior parte dei casi, come febbre, mal di testa, nausea, vomito. Ovviamente negli anziani nei soggetti fragili la sintomatologia può essere molto più grave, arrivando a convulsioni, paralisi, coma e, nel peggiore dei casi, al decesso.

Allo stato attuale la regione italiana più colpita è il Veneto in cui, stando agli ultimi dati disponibili, si sono registrati 386 contagi. Alcuni focolai hanno costretto le autorità a proclamare 2 zone rosse in provincia di Padova e di Venezia, mentre  sono in programma nuovi interventi di disinfestazione nel veneziano, sulla base di quanto stabilito dal nuovo piano di emergenza regionale.

Precisando che la situazione in Veneto è costantemente monitorata, 192 dei 386 casi di West Line si sono manifestati in forma neuro-invasiva e 13 dei 22 decessi registrati al Nord Italia sono avvenuti proprio in Veneto. La situazione è stata aggravata dalle temperature torride e dalla siccità, che ha fatto proliferare i focolai di zanzare.

Per fronteggiare questa emergenza, la Giunta regionale ha approvato un piano straordinario da 1 milione di euro contro il West Nile Virus in Veneto per effettuare un’attività urgente di disinfestazione, di diagnosi e di informazione, che sarà svolta nei primi dieci giorni di settembre. Il presidente Luca Zaia e l’assessore alla Sanità Sociale Manuela Lanzarin hanno annunciato che siamo di fronte ad un’emergenza sociale, suddividendo il territorio in zone bianche, gialle, arancioni e rosse, sulla base della valutazione del grado di rischio e di intervento.