Tantissimi bambini sono alle prese con forti mal di gola, febbre alta e difficoltà a deglutire, sintomi che si possono far risalire ad un batterio con il quale tutti abbiamo dovuto fare i conti soprattutto da piccolo: lo streptococco. Solitamente l’infezione viene diagnosticata con un tampone, uno strumento che abbiamo imparato a conoscere anche fin troppo in questi ultimi anni.
Per questo motivo le farmacie in queste settimane stanno venendo d’assalto da genitori che richiedono il test per i propri figli e, in molti casi, anche per se stessi. “Chiedono di fare il tampone da streptococco sempre più spesso. Nelle ultime settimane le richieste sono aumentate in modo esponenziale“- ha rivelato la dottoressa della farmacia Marconi a Roma.
Situazione pressochè identica in tutte le altre farmacie della Capitale, anche la farmacia Granai lamenta lo stesso disagio: “Ne facciamo almeno 10 al giorno, anche 20 ne avevamo una scorta ed è esaurita, oggi sono arrivati gli altri tamponi, anche quelli da fare a casa perché ne abbiamo una grande richiesta“.
Sicuramente questa corsa al tampone si spiega con la psicosi causata dal Covid negli anni passati, dove le autorità spingevano alla corsa al tampone al minimo sospetto di contagio. Un meccanismo assimilato sin troppo bene dagli italiani, con il risultato che ora scarseggiano anche i tamponi per la diagnosi dello streptococco.
Si tratta di un’infezione batterica in linea generale non pericolosa, ma che se trascurata può causare complicanze gravi. In caso di positività al test, il medico potrà prescrivere un antibiotico ed i sintomi migliorano nell’arco di 3-5 giorni.