Italia, bimba 13enne violentata ripetutamente: “Papà, mi fai male se.. (2 / 2)

La storia che sto per raccontarvi proviene non da un paese distante anni luce da noi, ma dalla Sicilia, un’isola stupenda che nasconde tanti casi di cronaca nera. Una ragazzina di soli 13 anni è riuscita a vincere contro chi l’aveva colpita contro il suo volere ovvero suo padre.

Proprio quest’ultimo, un 38enne catanese, padre di altri 4 figli, è rinchiuso nel penitenziario di Piazza Lanza. Su di lui pende un’accusa gravissima, mentre lui continua a proclamarsi innocente. Ma ricostruiamo l’accaduto. La ragazzina ha avuto il coraggio di confidare alla sua professoressa quello che si consumava tra le mura domestiche. “Ho paura di essere incinta, lui fa come il mio fidanzato”. Nel sentire quella confessione, l’insegnante non poteva certo tenersi tutto dentro.

Allarmata, ha deciso di informare dei fatti i carabinieri e le indagini sono scattate immediatamente, per far luce su quanto dichiarato e ribadito dalla ragazzina che, lo ricordo, ha solo 13 anni e ha sempre sostenuto di essere stata presa di mira a livello intimo dal padre. La minore non ha avuto un attimo di esitazione nel puntare il dito contro il padre, dinnanzi al gip, alla presenza di uno psicologo che le è stato affiancato per poter metabolizzare l’accaduto.

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L’uomo è finito in manette ma continua a professarsi estraneo ai fatti, nonostante sia iscritto nel registro degli indagati quanto accaduto. La piccola non sarebbe stata la sola, in casa, a subire atti intimi contrari al proprio volere, in quanto la moglie veniva costretta a consumare con lui rapporti intimi, minacciata con oggetti contundenti. La Procura ha fatto notare tutti i tentativi del genitore di sviare la realtà dei fatti con ogni mezzo possibile, ogniqualvolta le due provavano a far intuire la gravità di quello che stava loro accadendo.

Il 38enne ha sempre fatto passare i racconti de la moglie e della figlia come frutto della loro immaginazione o come un sogno. Tutto questo è andato avanti sino a quando è scattata la denuncia. Un atto doveroso, volto a porre fine ai continui eventi gravi e al fine di avere finalmente giustizia. Dopo la denuncia la donna e i suoi figli, tutti minori, sono stati collocati in una casa protetta, continuando a collaborare con le forze dell’ordine al fine di ricostruire tutto l’orrore che si consumava nella loro casa.