Ipertiroidismo: sintomi e trattamenti della malattia che genera ansia (2 / 2)

In presenza di ipotiroidismo, il metabolismo della fibra muscolare e la capacità contrattile diminuiscono in maniera esponenziale causando dolori muscolari alle gambe, crampi, rigidità e stanchezza

 

La tiroide è una ghiandola situata nella parte anteriore del collo. L’ipertiroidismo è una malattia caratterizzata da una produzione eccessiva di ormoni tiroidei, i quali prendono i nomi di tiroxina T4 e triiodotironina T3. Gli studi dimostrano che la malattia interessa maggiormente il sesso femminile ed è presente nell’1% circa della popolazione statunitense.

A causa dell’elevata produzione di ormoni tiroidei, si manifestano conseguenze sul metabolismo, ciò porta ad un’improvvisa perdita di peso ed alterazioni del battito cardiaco. La malattia porta conseguenze anche sulla sfera emotiva della persona poiché si possono manifestare stati di nervosismo, episodi depressivi o stati ansiosi.

Altre conseguenze sono: tremori, aumento dell’appetito (a causa dell’accelerazione del metabolismo), irregolarità nella comparsa delle mestruazioni, insonnia; rigonfiamento visibile della ghiandola tiroidea.
 Non vi sono misure preventive per evitare la comparsa dell’ipertiroidismo, ma la predisposizione genetica è una delle motivazioni condivise dagli specialisti.

Chi ha problemi di tiroide può manifestare anemia perniciosa

Per diagnosticare la malattia occorre osservare i livelli della tiroxina T4, della triiodotironina T3 e dell’ormone TSH (controlla la segrezione degli altri ormoni tiroidei) attraverso analisi del sangue mirate. Dalle analisi risulterà anche il numero degli anticorpi anti-tiroidei, il numero di ormoni ed anticorpi è necessario per stabilire quale disfunzionamento è presente nella tiroide poichè esistono molte malattie tiroidee (un esempio è l’ipotiroidismo caratterizzato da una bassa produzione di ormoni e un metabolismo lento).

Delle volte è necessario effettuare un’ecografia della tiroide. I trattamenti, infatti, si differenziano a seconda dello stato di decorso della malattia e dipendono dall’età del paziente, il quale può essere sottoposto ad un trattamento farmacologico o chirugico (può essere necessaria l’asportazione della ghiandola tiroidea). A tavola sarebbe opportuno seguire una dieta strutturata per alleviare i sintomi che i disfunzionamenti tiroidei comportano. La dieta dipende dal tipo di malattia ma, generalmente, è consigliato assumere alimenti ricchi di omega 3 e le uova, mentre è sconsigliato assumere legumi come la soia ed i suoi derivati.