Trasformare una crisi in un punto di ripartenza. È ciò che ha fatto Michelle Patidar, nutrizionista americana di 32 anni originaria di Chicago, che dopo aver affrontato una diagnosi oncologica ha deciso di rivedere in profondità le proprie abitudini quotidiane. La patologia, racconta, le ha dato la spinta per intraprendere un percorso di consapevolezza che parte dalla cucina e si estende a tutta la casa, con l’obiettivo di vivere in modo più sano e sostenibile.
«Dopo le cure ho sentito il bisogno di un nuovo inizio», spiega Michelle, che sui social ha iniziato a condividere le sue scelte ottenendo grande attenzione. La prima rivoluzione è avvenuta tra pentole e utensili: via le padelle antiaderenti, sostituite da acciaio inox e ghisa, e addio ai contenitori in plastica, rimpiazzati con vetro e carta.
Anche i taglieri sintetici hanno lasciato posto al legno, mentre la carta stagnola è stata sostituita con carta forno non sbiancata. Persino le candele profumate sono state rimpiazzate da oli essenziali naturali, per ridurre al minimo l’esposizione a sostanze chimiche volatili. Il cambiamento ha riguardato anche l’alimentazione.
La nutrizionista ha eliminato i cibi ultra-processati, preferendo alimenti integrali e snack naturali privi di zuccheri aggiunti, conservanti e coloranti. Gli oli raffinati hanno ceduto il passo a extravergine di oliva, avocado e cocco. Una scelta che non è solo dietetica, ma anche etica: maggiore attenzione alla qualità delle materie prime e ai processi di produzione. Il percorso di Michelle non si è fermato alla dispensa.
Ha infatti ripensato anche la pulizia della casa, sostituendo detergenti aggressivi con prodotti ecologici e rispettosi della salute. Un approccio che riflette una visione olistica della salute: non basta curare ciò che mangiamo, ma bisogna valutare anche l’ambiente in cui viviamo e gli oggetti con cui entriamo in contatto ogni giorno.